Elogio del McDonald's
Mi piace mangiare bene, e poco, anzi pochissimo. Solitamente mangio un secondo a pranzo e una minestra a cena (pasta e zucca, pasta e piselli, pasta e fagioli…). Qualche volta, di tanto in tanto, vado a gustarmi una eccellente pezzogna all’acqua pazza da Zi’ Teresa, al Borgo Marinaro, di fronte a Castel dell’Ovo.
Molti anni fa ero, d’istinto, un nemico viscerale dei McDonald’s. Col tempo mi sono ricreduto e anche moltissimo.
Non ho mai mangiato in un ristorante cinese e ammetto, senza riserve, di avere un pregiudizio al riguardo.
Diversi anni fa mi trovavo in Cina, a Xi’An, uno dei luoghi più poveri di quello sterminato paese. Quando ci andai io non circolava neanche un’automobile. Giravano tutti a piedi o in bici e indossavano tutti, ma dico tutti, la vecchia divisa dei tempi di Mao Tse Tung. Si trattava di una divisa lercia, a brandelli, puzzolente: evidentemente perché non ve n’era una di ricambio per effettuare, di tanto in tanto, un lavaggio risanatore a quei pochi decimetri quadri di stoffa.
Assistetti a una scena allucinante, per me.
Girovagando per la città, senz’alcun timore perché sentivo la cordialità della gente, mi trovai in un vicolo abbastanza stretto, quasi al centro della metropoli, dove, evidentemente, erano concentrati i “ristoranti” del posto. Ho usato le virgolette perché non si potevano chiamare tali, in senso stretto, giacché, in primis, non vi erano sedie e tavoli per gli avventori. Potremmo dire che erano delle cucine all’aperto dove si acquistava cibo con la formula “Take away” (paga e porta via).
I locali erano ricavati in una parete e avevano un’unica entrata sul davanti dove c’era anche una specie di piano mobile per permettere il passaggio e che fungeva anche da tavolo da lavoro.
Più che altro si trattava di piccole nicchie scavate nella roccia, profonde un metro e larghe quasi altrettanto. Erano tuguri alti poco più di due metri. Questi “ristoranti” erano praticamente uno a fianco all’altro. Sul piano mobile frontale campeggiavano un pentolone dove dentro bolliva del sugo dalla puzza nauseabonda (per me) e qualche gabbia con animali vivi. Per lo più si trattava di cani, topi e serpenti. I cinesi che erano lì restavano a fissare per molti minuti, pregustando – forse – le delizie che li attendevano e non occorreva Sherlock Holmes per individuare una forte attività salivare nelle loro bocche.
Ogni tanto qualcuno si decideva e indicava al cuoco l’animale prescelto. Io assistetti solo al primo pasto. Un uomo indicò un topo e il ristoratore lo prese e lo spaccò in due con un’ascia, in una manciata di secondi. Poi infilò una metà del cadavere in un ferro e lo fece grigliare su di un fuoco vivo. L’operazione durò una decina di minuti, credo. Poi infilò il semilavorato nello zuppone bollente e quindi consegnò il pasto finale all’altro che tirò dalla tasca qualche monetina. Ricevuto il pranzo (o la cena?) l’uomo si sedette a terra, incrociando le gambe, e consumò lo stesso con una libidine che non vi so descrivere. Vi posso descrivere, invece, lo stato del mio stomaco che mi impedì, per qualche giorno, di mangiare qualunque cosa.
Va da sé che questa mia visione infernale di quel pasto cinese non vuole essere assolutamente un oltraggio nei confronti di persone, lo ricordo nuovamente, la cui civiltà vanta migliaia di anni prima della nostra.
Tuttavia vi ho raccontato l’effetto che ciò fece su di me.
Quando fui di nuovo in grado di mangiare, non ebbi dubbi: McDonald’s!
Sì, proprio lì, a Xi’An e vi posso assicurare che ciò che mangiai aveva lo stesso identico sapore di ciò che mangio nella stessa catena alimentare di Manhattan o di Sydney o di Roma.
In questi locali si può mangiare dalle 10 del mattino fino a sera tardi (a New York 24 ore al giorno), cosa che a me fa moltissimo piacere (per esempio cenare alle 18 e poi tornarmene, stanco, in albergo a vedermi tanti bei film che porto con me nel notebook).
Nei McDonald’s vi è una qualità garantita pressoché identica in ogni parte del mondo. Non è vero che si mangiano soltanto hamburger e patatine: si possono mangiare anche panini con ottimi filetti di pesce o di pollo, insalate e tante altre cose. Quando mangio da scoppiare, pago 6-7 euro, in locali solitamente superpuliti (i più sporchi sono a New York). Il personale è gentile, si mangia in dieci minuti e non saprei cosa si potrebbe desiderare di più, a parte la pizza a metro di Gigino a Vico Equense o una cena a base di pesce da Mustafà alla Marina di Aequa, sempre a Vico Equense…
Più tardi cercherò di rispondere o di intervenire relativamente ai commenti di ieri.
Ciro Discepolo
www.solarreturns.com
www.cirodiscepolo.it
Molti anni fa ero, d’istinto, un nemico viscerale dei McDonald’s. Col tempo mi sono ricreduto e anche moltissimo.
Non ho mai mangiato in un ristorante cinese e ammetto, senza riserve, di avere un pregiudizio al riguardo.
Diversi anni fa mi trovavo in Cina, a Xi’An, uno dei luoghi più poveri di quello sterminato paese. Quando ci andai io non circolava neanche un’automobile. Giravano tutti a piedi o in bici e indossavano tutti, ma dico tutti, la vecchia divisa dei tempi di Mao Tse Tung. Si trattava di una divisa lercia, a brandelli, puzzolente: evidentemente perché non ve n’era una di ricambio per effettuare, di tanto in tanto, un lavaggio risanatore a quei pochi decimetri quadri di stoffa.
Assistetti a una scena allucinante, per me.
Girovagando per la città, senz’alcun timore perché sentivo la cordialità della gente, mi trovai in un vicolo abbastanza stretto, quasi al centro della metropoli, dove, evidentemente, erano concentrati i “ristoranti” del posto. Ho usato le virgolette perché non si potevano chiamare tali, in senso stretto, giacché, in primis, non vi erano sedie e tavoli per gli avventori. Potremmo dire che erano delle cucine all’aperto dove si acquistava cibo con la formula “Take away” (paga e porta via).
I locali erano ricavati in una parete e avevano un’unica entrata sul davanti dove c’era anche una specie di piano mobile per permettere il passaggio e che fungeva anche da tavolo da lavoro.
Più che altro si trattava di piccole nicchie scavate nella roccia, profonde un metro e larghe quasi altrettanto. Erano tuguri alti poco più di due metri. Questi “ristoranti” erano praticamente uno a fianco all’altro. Sul piano mobile frontale campeggiavano un pentolone dove dentro bolliva del sugo dalla puzza nauseabonda (per me) e qualche gabbia con animali vivi. Per lo più si trattava di cani, topi e serpenti. I cinesi che erano lì restavano a fissare per molti minuti, pregustando – forse – le delizie che li attendevano e non occorreva Sherlock Holmes per individuare una forte attività salivare nelle loro bocche.
Ogni tanto qualcuno si decideva e indicava al cuoco l’animale prescelto. Io assistetti solo al primo pasto. Un uomo indicò un topo e il ristoratore lo prese e lo spaccò in due con un’ascia, in una manciata di secondi. Poi infilò una metà del cadavere in un ferro e lo fece grigliare su di un fuoco vivo. L’operazione durò una decina di minuti, credo. Poi infilò il semilavorato nello zuppone bollente e quindi consegnò il pasto finale all’altro che tirò dalla tasca qualche monetina. Ricevuto il pranzo (o la cena?) l’uomo si sedette a terra, incrociando le gambe, e consumò lo stesso con una libidine che non vi so descrivere. Vi posso descrivere, invece, lo stato del mio stomaco che mi impedì, per qualche giorno, di mangiare qualunque cosa.
Va da sé che questa mia visione infernale di quel pasto cinese non vuole essere assolutamente un oltraggio nei confronti di persone, lo ricordo nuovamente, la cui civiltà vanta migliaia di anni prima della nostra.
Tuttavia vi ho raccontato l’effetto che ciò fece su di me.
Quando fui di nuovo in grado di mangiare, non ebbi dubbi: McDonald’s!
Sì, proprio lì, a Xi’An e vi posso assicurare che ciò che mangiai aveva lo stesso identico sapore di ciò che mangio nella stessa catena alimentare di Manhattan o di Sydney o di Roma.
In questi locali si può mangiare dalle 10 del mattino fino a sera tardi (a New York 24 ore al giorno), cosa che a me fa moltissimo piacere (per esempio cenare alle 18 e poi tornarmene, stanco, in albergo a vedermi tanti bei film che porto con me nel notebook).
Nei McDonald’s vi è una qualità garantita pressoché identica in ogni parte del mondo. Non è vero che si mangiano soltanto hamburger e patatine: si possono mangiare anche panini con ottimi filetti di pesce o di pollo, insalate e tante altre cose. Quando mangio da scoppiare, pago 6-7 euro, in locali solitamente superpuliti (i più sporchi sono a New York). Il personale è gentile, si mangia in dieci minuti e non saprei cosa si potrebbe desiderare di più, a parte la pizza a metro di Gigino a Vico Equense o una cena a base di pesce da Mustafà alla Marina di Aequa, sempre a Vico Equense…
Più tardi cercherò di rispondere o di intervenire relativamente ai commenti di ieri.
Ciro Discepolo
www.solarreturns.com
www.cirodiscepolo.it
12 Commenti:
Buona domenica a tutti!
Sono d'accordo con Ciro, anche io sono una che da McDonald's ci ha messo piede tardi (quando i figli in età scolare erano invitati a quelle orrende festicciole di compleanno) e poco, infatti anche alla mia prole ho cercato di inculcare il germe del mangiar sano e pulito.
Però naturalmente non c'è storia tra un brodo di topo ed un hamburger di manzo pompato ad ormoni ed antibiotici che per nascere e crescere ha contribuito a disboscare un pò di foresta amazzonica.
Insomma, una tantum, se pò fà, basta selezionare, come in ogni campo.
Fortunatamente nella mia pratica di RSM, non sono ancora capitata in luoghi estremi,da dover ricorrere al McDonald's e comunque mediamente mi piace sperimentare, credo che una frittura di cavallette non si discosti poi troppo da una frittura di gamberi, sia come aspetto che come gusto.
Visto che Ciro ha detto che risponderà anche a tutti gli ultimi post, volevo inserire qui la mia riflessione rispetto alle RL.
Sono d'accordo con Doriana che in un post precedente valutava che, quando ci sarebbe capitata una pessima RS di base e noi l'abbiamo rettificata partendo per altri lidi, comunque valutando tutte le relative RL dell'anno "incriminato" queste sono veramente una schifezza!
E' come se si fossero accodate alla RS madre, una sfilza di 12e, o di 1e, o di 6e case, sia come As, che come Stellium o Sole e/o Marte nelle medesime.
Quindi, almeno per ciò che mi riguarda, il clima dell'anno rimane plumbeo, forse solo a livello mentale, o come sottrazione di entusiasmi ed occasioni.
Perchè poi concluso l'anno e tirando le somme, non è successo nulla di grave, nulla di ricordevole in avvenire, ed è questo che fa testo.
Insomma è come se, da attori protagonisti, si fosse scampati al "pericolo" grazie alla RSM, ma come spettatori ci si sia dovuti sorbire un film "deprimente" lungo 12 mesi.
Non so se tutto ciò ha una spiegazione tecnica, brutta RS di base che fa derivare brutte RL, ma sicuramente posso testimoniare che nella stragrande maggioranza dei casi per me è stato vero.
Naturalmente tra i costi aerei che oggigiorno si sono decisamente calmierati, e un bel pò di punti Millemiglia che ho accumulato negli anni e che devo necessariamente utilizzare entro giugno (dateci una controllatina anche voi se siete soci Skyteam) spero proprio che quest'anno mi capiti qualche RL magari nel WE in modo da poter cominciare a sperimentare qualche spostamento terapeutico!
KITZBUEHEL - L'americano Scott Macartney, caduto rovinosamente durante la discesa libera di ieri a Kitzbuehel, e' uscito dal coma artificiale e si avvio ad un completo recupero. Nello spaventoso volo, Macartney ha riportato soltanto isolato trauma cranico-cerebrale. Per lui si prevede un completo recupero. (Agr)
sembra che la caduta sia avvenuta il giorno del compleanno.
Marco
credo propio che piuttosto che mangiare un topo in salsa rosa anch'io avrei optato per il mc donald's...
Sul discorso delle Rl,penso che avendo una buona RS di base quella serva da sfondo o base per tutto l'anno a venire.Come funziona una Rl?Bisogna interpretare la casa toccata dalla luna o dl sole?
Mi associo a Uranio 12 e alla sua domanda "Come funziona una Rl? Bisogna interpretare la casa toccata dalla luna o dl sole?", e aggiungo: l'AS? in attesa del libro del Maestro, orientiamoci almeno sulle domande-base.
Grazie
Paola
Io mangio poco... e quel poco che mangio è variegato... non ho problemi a mangiare ad un ristorante cinese o giapponese o ad un McDonald's anche se la cucina italiana, secondo me, è la migliore sia per qualità che per gusto!
---
Comunque vorrei sapere UFFICIALMENTE da Ciro Discepolo tutte le indicazioni circa il testo di astrocartogeografia... quindi i riferimenti per l'acquisto, l'email eventualmente da conttattare per maggiori informazioni eccetera. Esiste un libro di astrogeografia di Umberto Volpe ma non credo che sia quello di cui stiamo parlando. Vorrei poi approfondire l'astrologia attiva che per ora ho solo osservato leggendo articoli, riflessioni e testi... e comincerò appena riesco ad avere TEMPO a sperimetnare questa tecnica. Non nascondo una mia certa perplessità sulle Rivoluzioni Solari... non sono refrattario alle RS ma diciamo che ho qualche perplessità ma devo ammettere di non averle mai affrontate in un'ottica di ricerca e di sperimentazione, forse sono stato influenzato un po' (giusto un po' perchè non amo essere influenzato!!) dal pensiero morpurghiano circa le RS.
Comunque vedremo cosa accadrà!
Ho scritto un articolo sull'astrologia attiva e l'astrocartogeografia, una riflessione personale che potete leggere su www.astrologianews.splinder.com o su www.myspace.com/spazioastrologia
Ciao!
Francesco
caro francesco,
la libertà di pensiero e azione è ancora vigente... per parlare delle RSM oltre allo studio, c'è un sistema molto semplice: provare. Tra i miei amici non c'è nessuno che torna indietro dopo averle sperimentate. La cosa bella, poi, è che nessuno (a comincare da Ciro) ci guadagna niente a consigliarle in.. libertà. Non è teoria, è pratica. Difatti i suoi libri si chiamano Pratica delle... mai teoria delle...
sono un mistero sul quale si può anche non indagare, ma fare. Questa è la bellezza. Non mi chiedo, non essendo medico, perchè respiro: respiro e basta.
ciao
paola
Completo quanto dice Paola dicendo che per verificare che le RSM funzionano è utile farle ma è buona cosa avere un'ampia statistica e pertanto raccogliere i dati di tantissime persone; è utile intervistarle alla fine del loro anno solare chiedendo anche dove hanno trascorso l'ultimo compleanno e per tale cielo verificare le regole già scritte; possiamo partire anche da un sottoinsieme delle regole e raccogliere dati di persone che hanno avuto l'ascendente di RS in dodicesima natale; sarà possibile verificare quanto tale posizione, da sola, è determinante.
Marco
Grazie di questa testimonianza per stomaci forti Ciro. Anch'io, pur senza aver goduto della tua macabra esperienza, ho più di un pregiudizio sui ristoranti cinesi, e l'ultima mia visita a Hong Kong, me li ha, se possibile, rafforzati. Anch'io ho rivalutato i McDonald's'. Lo scorso Giugno, ho mangiato discretamente in quelli di Hong Kong e Bangkok, la cosa, per me occidentale, un po curiosa, è stata, che il personale, era formato interamente ed esclusivaamente da ragazzini adolescenti, tutti pieni di buona volontà, ma, si vedeva che erano molto stanchi, e talvolta prendevano un abbaglio nelle ordinazioni, facevano molta tenerezza. Immagino che la McDonald's' non li paghi quanto gli adulti, pur facendoli lavorare, quanto gli adulti...
Cari Amici,
è un piacere leggere quanto sia vivo questo spazio e cercherò di non dimenticare nulla: in caso contrario segnalatemelo.
Sulla questione credo o non credo alle RSM vorrei raccontarvi un paio di cose di cui, credo, una spassosa. La cosa, come potete immaginare, non mi tocca più da molto tempo e mi spiace solo per quelli che non utilizzano questo straordinario strumento che il cielo, è il caso di dire, mette a nostra disposizione.
Una volta, di mattina presto, mi telefonò un signore e, prima di farmi la domanda, mi spiattellò tutti i suoi titoli accademici immaginando, forse, che nel frattempo io mi fossi messo in ginocchio... Poi concluse: "Non credo a questa storia del compleanno mirato, provi a convincermi!". E io: "E lei provi a convincermi a farle un consulto...".
I miei libri si stanno leggendo anche all'estero. In Ungheria, com'era da immaginarsi, ci sono due squadre pro e contro in continua guerra. Lo stesso in Francia, ma anche in Germania, Canada, Stati Uniti, Inghilterra e Olanda dove circolano diverse copie di uno dei miei libri, in inglese.
In questi Paesi si sta ripetendo quello che avvenne oltre trent'anni fa in Italia quando mi trovai tutti i colleghi contro, anche quelli che oggi giurano che praticavano le RSM anche all'asilo.
Sono intervenuto brevemente in un paio di newsgroups americani dove mi sono scusato di non intervenire e ho promesso che lo farò quando il libro sarà in vendita (per adesso stanno ancora attaccando le etichette con l'ISBN e ce ne sono in circolazione solo poche copie).
Un collega, tuttavia, è stato particolarmente duro e ha voluto spiegarmi, con tanto di teoria filosofica a monte, che ciò che propongo nei miei libri non può avvenire.
Allora gli ho proposto di fare un esperimento semplicissimo, il più semplice che si possa fare. Gli ho detto, pressappoco: "Se nella prossima tua RS ti capita un Marte in terza Casa, spostati all'interno degli USA e fai in modo di spostare quel Marte dalla terza alla quarta Casa. Questo comporta pochissime ore di volo e di viaggio, un costo ridicolo, mettiamo 100 dollari in tutto, e niente stress. Tu che sei un astrologo, non avrai bisogno di consultare tanti libri di fronte a una domanda semplicissima: dopo dodici mesi dal compleanno mirato, ritieni che quel Marte sia caduto in terza o in quarta?". Tutto qui. Credo che la famosa puntura d'ape di cui parlo sovente, relativa a Marte, sia così acuta, pur non producendo disastri terribili, che solo un cieco o una persona in cattiva fede potrebbe scambiare un Marte di terza in un Marte di quarta.
Andrea Rossetti non è molto affratellato con il computer e, probabilmente, ha la casella postale piena per cui le lettere tornano indietro. Però l'indirizzo che vi ho dato funzionava fino al mese scorso.
Data l'impossibilità di contattarlo (ho provato anche varie volte a telefonargli), vi suggerisco di mandargli una lettera cartacea qui:
Prof. Andrea Rossetti
13882 Cerrione (BI) - Via Monte Bianco, 31 oppure, in alternativa, un piccione viaggiatore.
Sì, esiste anche un libro dell'amico Robynoro (il collega Umberto Volpe che abita in provincia di Potenza). Forse il piccolo merito mio e di Rossetti consiste nell'avere scritto un libro tutto per esempi pratici: perché Versace è stato ucciso a Miami, perché Maradona ha vissuto da Dio a Napoli, perché... per tanti e tanti esempi pratici.
Veniamo un attimo alle RL. Ci sono due modi di calcolarla, quando la Luna ritorna sulla sua posizione di nascita (quello che uso io) e quando il Sole ritorna sulla Luna di nascita (metodo usato da altri). Nel libro ho spiegato perché secondo me va usato il primo sistema.
Nei miei libri precedenti sono già scritte alcune regole importanti come quella che recita, pressappoco: "In una RL non può accadere nulla che non sia presente nella RS che la contiene”.
Come ho già spiegato va usata raramente, ma in alcuni casi è utilissima.
Io sto tentando esperimenti molto particolari a favore di una letteratura specifica che non esiste quasi (se si escludono diversi libri miei in cui l’argomento è trattato). Esperimenti anche pericolosi per il sottoscritto. Il tutto, comunque, si può fare anche con poco denaro e su questo vorrei dire - spero - una parola definitiva, visto che una volta l'amico Luigi Galli, indignato, ha lasciato un congresso di astrologi che, non avendo argomenti "scientifici" contro di me, hanno dichiarato che io mi spostavo con un aereo personale... (ho affettuosamente rimproverato Luigi dicendogli che non doveva andare via, ma ringraziare, da parte mia, per l’augurio).
Allora, anche se non sono tenuto a dirlo, posso tranquillamente dichiarare che vivo come un monaco, lavorando - a volte - anche 24 ore di seguito. Non esco quasi mai e spendo pochissimo per me, ma non certo per avarizia. I viaggi, organizzati con il cervello, non costano cifre assurde, considerando che viaggio sempre in classe economica e prenoto molto tempo prima. Per esempio, nei prossimi mesi farò un esperimento da inserire nel libro, esperimento molto faticoso, stressante e pericoloso per me. Dovrò prendere dieci aerei in pochi giorni, ma il tutto mi costerà 700 euro, compresa un'assicurazione completa. Mi conserverò i documenti della fatturazione così potrò mostrarli agli scettici.
Per le altre regole pazientate un poco, ma se vi rileggete almeno le 500 pagine centrali (su 800) del Nuovo Trattato di Astrologia, avrete a disposizione già moltissimo materiale interpretativo.
Ci vuole un fisico bestiale...! Come cantava Luca Carboni.
A me una sola volta è capitato di prendere nove aerei in 7 giorni, con relativi cambi di fuso, e ne ritornai sconvolta.
Complimenti a Ciro per il suo essere sperimentatore d'avanguardia e di testare sulla sua pelle nuovi metodologie di ricerca, novello Hanemann che si autoprescrive chinino per testarne gli effetti.
Credo che le sue ricerche, come sempre, diverranno pietre miliari nella storia dell'Astrologia, e noi tutti, allievi o semplici fruitori delle sue tecniche innovative, non possiamo che ritenerci fortunati ad aver avuto accesso al suo sapere che, a differenza di molti, ci elargisce a piene mani nelle sue pubblicazioni, facendo sì che ognuno di noi, solo con il semplice studio e la sperimentazione sul campo, possa un giorno aspirare ad eguagliare i suoi risultati previsionali.
Ciro, non potresti dirci qualcosa di più sul tuo pericoloso esperimento???
Cara giulia, ti ringrazio per la stima, ma non credo di essere all'altezza dello scopritore della medicina omeopatica. Comunque cerco di fare del mio meglio.
Mi spiace non poter dire a gianni di più sull'esperimento che poi è tale fino a un certo punto perché molte RSM o RLM mancate da persone che si rivolgono a me per consigli, sono - in effetti - tanti esperimenti del genere. Qui ci ho aggiunto qualcosa. Ma devo prima conoscere gli esiti un mese dopo del viaggio e poi c'è l'impegno, con l'Editore, a non divulgare parti del libro prima dell'uscita dello stesso.
In ultimo, se mi dovesse accadere qualcosa, pensate a quante decine di migliaia di colleghi farebbero festa grande... Quindi non tutto il male viene per nuocere: colleghi che non potrebbero mai provare una gioia, sarebbero felici per un po' di tempo e non dobbiamo pensare solo in termini egoistici.
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