domenica 9 marzo 2008

Di nuovo sul tema della violenza

Cari Amici,
ero certo che il post di ieri avrebbe suscitato una quantità di reazioni, ma non in tale misura.Vorrei chiarire meglio il mio punto di vista. Credo che non siamo in gara. Non vi è una gara né virtuale né reale tra chi è propenso a servirsi, come il sottoscritto, del valore catartico che può avere la violenza della fiction come nel caso mio e di Graziano e credo anche di Sergio e altri, e chi la violenza non la regge o non l’accetta, più semplicemente, per i più diversi motivi. E, ripeto, comprendo perfettamente il punto di vista di Sabrina e ora esternato anche da Giulia. Comprendo il loro punto di vista e lo rispetto.
Tuttavia mi sembra che il discorso sia uscito dal suo binario iniziale e abbia abbracciato un arco di circonferenza molto grande che potrebbe fare da contenitore a mille altri argomenti, all’interno del primo, mille altri argomenti di cui possiamo discutere, ma senza confonderli tra loro.
A me sembra che ieri non si fosse scritto assolutamente di bambini o di minori.
Il discorso, se non vado errato, era iniziato tra me e Sabrina sul fatto che a lei determinate scene di violenza la scuotono fortemente e io, invece, in determinati momenti, le ricerco per esorcizzare delle pulsioni che sono dentro di me come credo siano anche nella quasi totalità degli esseri umani.
Allora, se noi ripartiamo da questo punto (violenza non gratuita accettata o non accettata, visivamente, solo da adulti consenzienti), il campo si restringe tantissimo.
Nella democraticissima Svezia, come saprete, sono assolutamente vietati il 99% dei cartoni animati. L’altro giorno mi sono rivisto il meraviglioso Biancaneve e i sette nani di Walt Disney e, osservandolo con senso critico, non si può dare torto agli svedesi: senza giungere alla poltiglia (“pulp”) del lupo che mangia Cappuccetto Rosso, anche la cattiveria della regina che desidera ricevere il cuore di Biancaneve come prova del suo omicidio, mi sembra assolutamente inadatta a un bambino. Ma non possiamo fermarci qui e dobbiamo notare che anche senza le scene crudissime di Mel Gibson che, da cattolico fondamentalista, ha voluto mostrarci in dettaglio ciò che ha sofferto Cristo, anche il catechismo dei bambini insegna che Gesù fu torturato, fustigato terribilmente e poi inchiodato nelle mani e nei piedi alla croce di legno per morire lentamente. E allora? Allora potremmo dire che il Vangelo, molto prima di Tarantino, ha scoperto alcune forme estreme di violenza da raccontare o da mostrare agli altri. Ma, ripeto, non stavamo parlando di bambini che è tutt’altro argomento e che, a mio avviso, andrebbero tutelati al 100%, dallo Stato e soprattutto dai genitori, prima di tutto rispetto alla violenza vista, raccontata o immaginata.
Torniamo alla Svezia, Paese civilissimo, dove c’è un altissimo numero di suicidi. Sappiamo che la causa principale di ciò e il ridottissimo numero di ore di luce (di sole) nell’arco dell’anno, ma non solo questo. Un altro motivo potrebbe essere quello che non è possibile proiettare la propria violenza (esiste qualcuno che non possiede violenza?) sui cattivi, mettiamo, come quelli di film tipo “Il giustiziere della notte”.
Ora, personalmente, quando faccio il pieno di cattive notizie sulla violenza dei politici nei confronti dei cittadini, della società nei confronti degli stessi (vedi il magnifico “Arancia meccanica” del grande Maestro), delle multinazionali nei confronti di tutto il mondo e l’elenco potrebbe continuare con migliaia di pagine, io (e non dico che gli altri debbano fare come me), mi rivedo The Passion e lì trovo una forma di esorcizzazione del simbolo, utilizzando volutamente ciò che si definisce la proiezione in psicologia, perché, magari, oltre a pensare che Cristo ha dovuto patire molto di più, penso anche che al posto di Cristo, in quel momento, ci sia uno dei tanti maiali che per fare denaro prendono il prodotto di risulta della lavorazione delle pelli (altamente cancerogeno), lo riducono in polvere e lo vendono come mangime agli allevatori di polli, di pesci et similia.
Ci sono altri che al posto mio prendono una scorciatoia e vanno a sparare a costoro: faccio male io, loro o gli altri che non fanno né la prima cosa né l’altra? Ripeto, avevo proposto la cosa non come una gara, ma semplicemente facendovi partecipi di un mio modus operandi, ma chi ha detto che gli altri mi debbano seguire lungo tale strada?
Poi penso che ciascuno di noi ha in sé una quota delle peggiori forze animalesche che ci ricordano la nostra origine e Plutone in Scorpione, a mio avviso, le sta enfatizzando e mostrando in tutta la loro evidenza. Ma all’orizzonte, come ho scritto, si vede già l’ingresso di Plutone (sì, Giulia, è un refuso) che entrando in Aquario ci porterà, penso, come suggeriscono anche i fratelli Coen, tempi decisamente migliori.

Buona giornata a Tutti.
Ciro Discepolo
http://www.soarreturns.com/
http://www.cirodiscepolo.it/

P.S. Stamattina Blogger si è svegliato con la Luna storta e non vuole inserire immagini. Ne avevo scelto una bellissima da Biancaneve e i sette nani. Se ci riesco, l'aggiungo più tardi.

5 Commenti:

Blogger Sergio ha detto...

Caro Ciro,
le cose che stai insegnando sull'esorcizzazione dei simboli sono certamente molto importanti. Ma mi sono reso conto che molte persone (mi riferisco in genere non degli astrologi) fanno molta fatica a comprendere molte cose. E dato che immagino che questo blog sia letto da molte persone, penso che ampliare un minimo il dicorso sia di interesse.
Anni fa mi ero dato alla lettura dei libri di Jeffery Deaver, in particolare il "collezionista di ossa" (del quale è stato fatto un film), "Lo schletro che balla", "La sedia vuota", "Il silenzio degli insonni", poi gli altri successivi non li ho letti per motivi di tempo (mi sono dato ad altre letture), e nel raccontare a altre persone la trame di questi libri, mi sono accorto che molti volevano per forza trovare in me qualche forma di cattiveria, perchè supponevano che io godessi nel leggere come venivano uccise le vittime.
Io trovo molto interessanti questi libri, non solo per un fatto di esorcizzazione, ma per innumerevoli motivi, prima di tutto per le innumerevoli informazioni sui moderni metodi di indagine criminale (che ora vengono trattati anche nel telefilm "RIS"). Ma molte persone mi hanno etichettato come perverso perchè leggevo quei libri.

Questa è la realtà del mondo cattolico e questo fa capire comesia necessario esorcizzare i simboli della violenza, e credo che anche chi abbia paura di tali simboli si debba sforzare in qualche modo ad acettarli, altrimenti tali simboli agiranno nel loro inconscio, cioè senza che loro se ne rendano conto.

In fatti le persone che non acettavano la violenza dei libri che ho letto, hanno rischiato di fare brutte liti con me, e alla fine, se avessimo litigato, la colpa era mia perchè io dovevo leggere cose belle e non cose brutte.

Ironia della sorte, che cosa avrei dovuto leggere per potermi riferire a cose belle? Forse alla Bibbia o al Vangelo?

Bella conradizzione, vero? dato che anche nel Vangelo c'è moltissima violenza.

E poi di fatto tutte le persone che rifiutano la violenza, poi sono esse stesse molto violente da un punto di vista psicologico, e le discussioni sui libri di Jeffery Deaver, è solo un picolissimo esempio.

Per tanto io posso comprendere chi ha paura delle scene di violenza, ma consiglio loro di darsi una mossa, perchè io non posso bastonarvi (come ho scritto in senso provocatorio in un mio vecchio commento) perchè potete benissiomo denunciarmi se lo faccio, ma i simboli bastonano se non li si usa nel modo corretto e i simboli non li può denunciare nessuno.

Un caro Saluto
Sergio

9 marzo 2008 12.09  
Blogger Marco Celada ha detto...

Se parliamo di forze cosmiche dobbiamo anche parlare di Feng Shui;
infatti l'obiettivo del Feng Shui è quello di riequilibrare le forze cosmiche Yin e Yang e potenziare il soffio celestiale, il famoso Shen CHI, l'energia vitale che permea l'intero universo;

molto interessante è al riguardo il sito di Lara Pascolo: www.artfengshui.it

un saluto
Marco

9 marzo 2008 14.48  
Blogger Celeste ha detto...

Cari amici blogger, ho letto i vari interventi sull'argomento "rappresentazione della violenza" e la prima cosa che mi viene da scrivere è che, a livello di buon senso siamo tutti d'accordo sul fatto che è buona idea quella della fascia oraria protetta in televisione per non fare assistere i piccoli a scene che non possono capire e che non sono psicologicamente in grado di "metabolizzare", specialmente in assenza di un adulto.
E fin qui, tutto ok.
Sono però d'accordo con Ciro per quanto riguarda il riconoscimento
del fatto che l'aggressività esiste e non solo fuori ma anche dentro di noi.
E quindi che quel che possiamo fare è "sublimarla" come dicono gli psicoanalisti o esorcizzarla come diciamo noi amanti dell'astrologia. Ma il principio è lo stesso.
Un libro che amo molto di Bruno Bettelheim intitolato "Il mondo incantato" da una bellissma interpretazione in chiave freudiana della catarsi degli istinti primitivi che comunque anche il bambino porta in sè.
Ed è assai interessante la spiegazione di come la nonna mangiata dal lupo, di come la mela avvelenata permettono al bambino di vivere in modo proiettato le SUE pulsioni aggressive.
Perchè le ha.
Il problema dunque, non è privare i bimbi di immagini e storie in cui la strega li vuole mangiare o uccidere, o addirittura vogliono farlo i genitori (pensate alla storia di Hansel e Gretel abbandonati nel bosco a morire dal padre troppo povero per tenerli) ma trovare una buona esorcizzazione - sublimazione di questi istinti in forma artistica o altro (anche lo spor per esempio).
Così la profonda aggressività insita nell'essere umano puo' addirittura tornare a vantaggio della persona e puo' creare il bravo chirurgo, il bravo anatomo-patologo, il bravo criminologo, il bravo poliziotto che sa sparare e usare le armi, ecc ecc.
Un altro libro molto bello a mio avviso è "Introduzione all'opera di Melania Klein" in cui l'intensità degli istinti aggressivi viene teorizzata, da questa caposcuola inglese fin nei neonati.
A me è piacuto molto e lo ritengo una pietra miliare nella mia formazione.
Personalmente ho una dominante plutone all'ascendente e da bambina guardavo in tv le prime operazioni a cuore aperto di Barnard con grande interesse e non mi rendevo neanche conto del sangue.
In seguito le cose sono un po' cambiate.
Ma in occasione del transito di plutone alla mia luna (a tutt'ora in corso) ho notato che tendo a guardare senza troppi fastidi telefilm piuttosto truculenti e pieni di autopsie ecc.
Probabilmente mi aiuta a esorcizzare i simboli.
Cio' che osservo è invece una sorta di assuefazione alla violenza,come se fosse normale.
Ma questo, a mio avviso, è altro discorso, inerente una tendenza culturale a dire poco avvilente.
Perchè non ci scandalizza pu' di nulla e se lo si fa non si passa ai fatti.
Non ci si scandalizza della spazzatura a Napoli, non ci scandalizza di sapere che la politica non rappresenta piu' niente e nessuno e via così...
Scusate se di astrologico in senso stretto ho scritto ben poco ma mi ripeto: esorcizzazione e catarsi
psichica sono molto legati e il vissuto del simbolo fa bene anche ai piccoli.
Per cui con il nostro aiuto credo che ai bimbi non facciano male certe scene.
Impareranno, se mai, a conoscere IL LATO OSCURO DELLA FORZA......
Un caro saluto a tutti e in particolare al mio fratellino di terza casa.

9 marzo 2008 21.05  
Blogger Sergio ha detto...

direi che questo blog è una prova di come la Verità abbia molte sfumature.

Cara Celeste,
hai fatto bene a sottolineare il fatto che esiste una differenza tra esorcizzazione e catarsi psichica.
Personalmente se vedo le scene della crocifissione di Gesù quasi sempre mi sento un idiota, non sento sollievo ma se ho rabbia questa mi passa.
A volte le sciene di violenza non mi toccano minimamente, e forse a volte non è un bene, ma mi stimolano in modo particolare a comprendere e studiare.
Per esempio le scene di violenza del film per la televisione "Paolo Borsellino" mi ha illuminato (senza che io lo volessi) nel comprendere molte realtà in molte loro sfumature.
Come dice Ciro ogni persona è un caso a sè e non bisogna generalizzare: c'è chi di fronte alla violenza ha paura, chi ha disgusto e c'è chi, come me a volte, resta troppo freddo e distaccato.
Ma devo dire che quando rimango così freddo, poi su quella sciene ci medito per mesi se non anni...

Mio papà diceva sempre: ogni testa è un piccolo mondo...

Caro Marco Celeda,
sono sicuro che il tuo link è interessante ma faccio fatica a leggere l'inglese.


Saluti

9 marzo 2008 21.37  
Blogger Marco Celada ha detto...

Sergio, il sito è in italiano

ciao
Marco

10 marzo 2008 8.06  

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