sabato 8 marzo 2008

Diversi di voi sul tema della violenza


Rispetto la posizione di Sabrina sul tema della violenza e il fatto che certe scene la sconvolgono perché la sua natura le rifiuta. Personalmente, però, mi schiero nettamente dalla parte di Elisabetta, Sergio e Graziano: la violenza nei film non solo non mi sconvolge, ma a volte la cerco e poi accennerò al perché, ma ci torneremo su con un approfondimento. Io trovo molta più violenza nelle lobby (per esempio banche, assicurazioni, "cartelli" di gestori di telefonia, ecc.) che ti perseguitano con richieste per presunte bollette non pagate e ti costringono a perdere intere giornate al telefono, con numeri a pagamento che ti lasciano in linea senza rispondere oppure la violenza della censura, dei media che ti crocifiggono un innocente e poi la fanno franca e mille altre forme di violenza camuffata. Credo che il primato della violenza nel cinema spetti alla scena della flagellazione di Cristo nel film The Passion di Mel Gibson. Se non vado errato dura una ventina di minuti. Il gatto a nove code, quella frusta con uncini di ferro che a ogni colpo porta via un pezzetto di carne, colpisce innumerevoli volte il corpo di Gesù, con primi piani terrificanti. Alla fine di questa scena il corpo di Gesù è spolpato fino all'osso e niente viene lasciato all'immaginazione. È un film che rivedo spesso. Soprattutto quando provo più disgusto per tante persone e per come vanno le cose in questo mondo: in quel caso la violenza del film esorcizza il mio malessere perché io penso che se Gesù ha dovuto soffrire tanto, immensamente, io sono un fortunato ad avere solo a che fare con tante canaglie, farabutti, persone che sono la vergogna del genere umano. Diciamo che mi riesce naturale sintonizzarmi sul principio hannemaniano similia similibus curantur (il simile cura il simile) e utilizzo il valore catartico che la violenza può avere nella sua nuda rappresentazione. Per lo stesso motivo rivedo spesso film come Shindler's List o Senza destino (la storia di un gruppo di deportati ebrei ungheresi nei lager nazisti). Penso che questo della violenza sia un tema che come astrologi e come esseri umani ci riguardi molto e credo che torneremo a discutere di esso.
Cara Franca, mi spiace per la BBC, di cui ho un'altissima opinione, ma in questo caso arriva con oltre trent'anni di ritardo. Già Luigi Galli ha ricordato, su questo spazio, il libro "Gli astrologi del nazismo", Mondadori editore, in cui si raccontano le vicende di Louis de Wohl.
Cara Giulia, AstralDetector è formidabile perché riesce a restituire previsioni eccezionali senza utilizzare le RSM. Come fa? Beh, non penserai che io regali l'algoritmo di questo gioiello straordinario? Mi chiedi, ed è legittimo, ma come si concilia ciò con l'AA? È molto semplice. Prendiamo il caso della strage di Erika e Omar: tutti e cinque i protagonisti avevano RS terrificanti e nei giorni indicati da AstralDetector è avvenuta la strage (ricordiamo che il fratellino fu ucciso con oltre 90 pugnalate su tutto il corpo). Se le RS fossero state buone, probabilmente, in quel giorno il picco di AstralDetector avrebbe indicato una grossa lite in famiglia con qualche ceffone volato a destra e a sinistra.
Perdonate eventuali errori od omissioni, ma sto scrivendo quasi alle tre di notte e comincio ad avvertire una certa stanchezza...
Buona giornata a Tutti.
Ciro Discepolo
www.solarreturns.com
www.cirodiscepolo.it

14 Commenti:

Blogger Sabri ha detto...

Caro Ciro,
grazie per il tuo rispetto.
Vorrei pero' precisare, visto che Sergio ha espresso una precisa opinione in merito al "negare" certe realta', che io non credo sia buono negare, anzi, forse ignorare e negare cio' che esiste e' ancora peggio e sortisce effetti peggiori, perche' si relega tutto nell'inconscio, dove puo' benissimo agire, a nostra "insaputa".
In realta', ma credo tu mi abbia capito bene, intendevo dire che anche nel dimostrare l'esistenza di certe realta' non penso sia sempre necessario "andarci giu' cosi' crudamente e ripetitivamente": puo' servire una volta, per dare la "scossa" necessaria utile al "risveglio" della coscienza e della comprensione, ma quando la cosa viene iterata nel tempo ritengo possa essere perfino deleteria perche' puo' fare insorgere nella persona (tipicamente in chi soffre di un fragile equilibrio, in chi non ha ancora ben sviluppato la parte razionale rispetto alla parte emotiva - vedi bambini) che vi assiste una sorta di assuefazione alla violenza piu' cruda. Ho letto diversi libri in materia di psichiatri e psicologi e di come certe persone possano venire condizionate mentalmente tramite una "assuefazione alla violenza" che provoca tanti "piccoli" traumi prolungati nel tempo che "dividono l'io" in compartimenti stagni, con le conseguenti comparse di nevrosi per aver reso inconscio cio' che si avverte come dolore insopportabile. Queste persone poi divengono facilmente condizionabili dai messaggi subliminali e possono arrivare a compiere azioni di cui non si ricordano conscientemente "in virtu'" della "settorizzazione dell'io".

Buona giornata a tutti,
Sabrina.

8 marzo 2008 10.04  
Blogger Graziano Vagnozzi ha detto...

Vorrei tornare brevemente sul tema della dolce morte.
Ieri sera su La7 si è affrontato il tema dell'eutanasia infantile citando il caso di una bambina nata con una terribile patologia che destinava il suo corpo sbriciolarsi letteralmente ad ogni contatto (non voglio scendere in ulteriori dettagli penosi).
Come ci si può porre davanti ad un'eutanasia che coinvolge un essere umano minorenne e ancora incapace di decidere autonomamente ma destinato ad una vita brevissima fatta di pura sofferenza?

8 marzo 2008 12.15  
Blogger Giulia ha detto...

Caro Ciro, ti ringrazio della risposta, ovviamente non chiedevo in regalo l'algoritmo del tuo programma, ignoro beatamente cosa sia ed il suo eventuale uso.
Ma comunque ci siamo capiti lo stesso.
Praticamente, se una famiglia che si è fatta in blocco la RSM per esempio prende un aereo, in caso di picco negativo di AstralDetector, in quel giorno, invece di cascare con l'aereo, perdono tutti il bagaglio...
Per quanto riguarda la violenza, io la aborro in ogni sua forma, sia fisica che mentale.
Per esempio mi fa un tale orrore l'immagine che hai inserito nel post di oggi che l'ho letto facendola scorrere in alto per non renderla visibile.
Ma forse questo è un fatto di empatia e compenetrazione, forse di debolezza emotiva, non so...
Sono assolutamente daccordo con Sabri e le sue considerazioni.
E credo che i maggiori responsabili del dilagare della violenza gratuita nonchè dell'assuefazione ad essa delle menti, in particolare delle più giovani, siano i videogiochi.
Io con dei figli adolescenti ne so qualcosa, e vi assicuro che le menti di alcuni di questi ragazzi ne vengono totalmente distorte.
Spesso mi trovo a pensare che tipo di immaginario possano avere queste generazioni, che sogni fanno, che associazioni mentali utilizzano, insomma mi pare di capire che le loro teste sono programmate parecchio diversamente dal quelle delle passate generazioni.
Un'ultima cosa, Ciro, ieri ho riletto su Ricerca90 il tuo pezzo su Dracula.
Immagino che a pag.100 tra il 4° e 5° rigo, quando parli de "il futuro passaggio di Urano in Aquario" intendessi invece riferirti al futuro passaggio di "Plutone" in Aquario, vero?

8 marzo 2008 12.37  
Blogger Graziano Vagnozzi ha detto...

Comprendo i timori di Giulia riguardo alla violenza nei videogiochi. Non posso fare a meno di notare però che questa colpa quando io ero bambino era imputata ai cartoni animati e quando ad essere piccola era mia madre i colpevoli designati erano i fumetti.
Mi sembra che si parta dal concetto erroneo che la violenza sia qualcosa che arriva dall'esterno, che contamini i giovani come un raffreddore. La violenza invece temo sia connaturata in ogni individuo (ognuno ha il suo Marte, no?) e quello scatto che trasforma la fantasia in realtà mi pare segua strade molto più complicate della semplice equazione -a casa fai i videogiochi violenti, esci da casa e sei violento-.

8 marzo 2008 13.38  
Blogger Giulia ha detto...

Non sono d'accordo con questa lettura semplicistica.
Lo so che tutti abbiamo il nostro Marte.
Ma io parlo della violenza GRATUITA e della assuefazione delle menti ad essa, come se fosse un fatto del tutto naturale, come svegliarsi la mattina e prendere un caffè.
I cattivi ci sono sempre stati, ma la differenza è che il lupo comunque mangiava Cappuccetto Rosso per fame.
Ora la magerebbe per la curiosità di scoprire che gusto ha la carne umana, avendo a sua disposizione la dispensa piena ed il ristorante sotto casa.
E' la distorsione mentale che è sopraggiunta.
E la totale mancanza di tutela di persone, giovani e bambini, che non hanno ancora completato il loro processo di maturazione mentale.
Alcuni si preoccupano che le onde dei cellulari siano pericolose per i minori di anni 12 poichè prima la calotta cranica non ha raggiunto il suo assetto definitivo.
Ma chi si è preoccupato ieri sera di mandare in onda alle 23 una dettagliata spiegazione in video di esempi pratici di come si estorce una confessione ad un sospetto terrorista, passando dalle minacce, alla violenza, alla tortura?
Ma sapete quanti adolescenti domani prenderanno i loro videotelefonini e cercheranno di replicare le scene con il sottomesso di turno?
Non sono novità queste, la cronaca ne è piena.
Forse alcuni di voi non hanno molta aderenza con la realtà perchè sono distanti dal mondo giovanile di oggi.
E intendo purtroppo fasce di età che partono dalle scuole elementari a salire.
E non basta solo averli i figli, i cuginetti, i nipoti.
Bisogna avere un dialogo aperto e costante con loro, solo così ci si rende veramente conto della realtà in cui sono inseriti, e dei disagi che spesso provano.
Purtroppo i tempi di Matzinga
sono finiti da un pezzo, ma pochi se ne sono accorti, e nessuno può negare la degenerazione che ne è sopraggiunta.
Il vero problema è che si minimizza e si banalizza il tutto, c’è una desensibilizzazione progressiva. Ma visto che ognuno di noi è figlio della sua generazione, se quelli che sono cresciuti con Matzinga da grandi hanno creato videogiochi come GTA, quelli che stanno crescendo con questi "strumenti didattici" chissà cosa si stanno inventando per le prossime generazioni!

8 marzo 2008 14.36  
Blogger Graziano Vagnozzi ha detto...

Fermo restando che una mente squilibrata e portata alla violenza può trarre spunto per una carneficina perfino dalla lettura della Bibbia; il mio intento non è certo quello di difendere la violenza gratuita ("gratuita" in base a cosa poi sarebbe da dirimere, come lo definiamo quale violenza sia fine a se stessa e quale sia accettabile e proponibile ai giovani?). Qui si demonizza una intera forma di intrattenimento sulla base di quello che si sa di uno o due titoli particolarmente violenti. Sarebbe però come entrare in una libreria e decidere che la letteratura sia in se demente solo perché ci si imbatte ne "Le Barzellette su Totti". Tutti posso verificare, semplicemente voltando la confezione, che oggi i videogiochi riportano tutti una segnaletica ben precisa e codificata che accerta, non solo a quale fascia di età siano indirizzati, ma anche se ci siano contenuti di violenza, linguaggio scurrile, sesso ecc... tutta una serie di informazioni che potrebbero aiutare i genitori ad operare acquisti più ragionati se appena volessero interessarsi seriamente a cosa giochino i figli.
La violenza è purtroppo assolutamente "naturale", è la capacità di scelta che è invece umana e civile.
Che il lupo poi mangi Cappuccetto Rosso per fame, per diletto o semplicemente perché detesta i copricapi pacchiani, che riprenda o meno il banchetto con un videotelefonino, non credo faccia poi molta differenza (dal punto di vista di Cappuccetto Rosso almeno).

8 marzo 2008 15.22  
Blogger Sergio ha detto...

Cara Sabrina,

purtroppo è vero che esistono persone che hanno una fissazione morbosa per l'orrido e le atrocità, fino a trovare piacere e godimento puro. In questo caso io parlerei pura malattia mentale.
Mio padre mi raccontatva di un migliardario milanese che si metteva piccole quantità di ogni tipo di veleno, perchè aveva paura di essere avvelenato dai suoi eredi, in quanto un medico gli aveva insegnato che se diventava resistente ai veleni sarebbe più failmente sopravvissuto a un reale avvelenamento. Il problema, secondo me, è che ci provava piacere e lo riteneva una cosa normale, o meglio naturale.

Il nocciolo del problema, secondo me, è il fatto che non sempre è facile distinguere cosa sia normale e cosa sia naturale. Intendo dire che, secondo me, la violenza è qualcosa di normale, ma non naturle, in quanto la violenza è una deviazione della naturalità.

Traducendo in termini astrologici (per non tirarmi contro le critiche di alcuni astrologi) ritengo sia normale che un ascendente di rivoluzione in dodicesima casa sia una cosa molto negativa, ma ritengo che non sia naturale.

Questa è la sintesi anche di cosa viglio tentare di spiegare nel mio sito internet.
La cosa non è per niente semplice.

In merito alla "settorizzazione dell'io" il problema è molto complesso. Se prendiamo il caso di Niestzsche abbiamo un esempio perfetto. Ho letto molte critiche feroci sulla persona di Nietzsche, ma questi idioti e stolti, non compredono che il suo comportamento era necessario, perchè di fatto non era in grado di esprimere il proprio pensiero in modo libero e pacifico a causa dell'opposizione culturare cheaveva di fronte. Vorrei sapere come si sarebbero comportati al suo posto le persone che lo criticano.
Io vorrei tanto fare una domanda a che critica tanto Nietzsche: ma a vi ha fatto qualcosa?

In mazzo a tutte le sue astute provocazioni io sorrido quando scrive: "Il vostro orgoglio vuole prescrivere e incarnare nella natura, perfino nella natura, la vostra morale, il vostro ideale, voi pretendete che essa sia natura conforme alla Stoa e vorreste far esistere ogni esistenza alla stregua della vostra propria immagine - come una mostruosa, eterna glorificante e universalizzazione dello stoicismo!".

La settorizzazione dell'io è una conseguenza di un conflitto sociale che si può benissimo e limpidamente notare delle tortuosità di Nietsche. E personalemte a lui sono molto grato. E questo non vuol dire che per me Nietsche sia un esempio (faccio questa precisazione in quanto ho notato che per molti moralisti che temono certi argomenti è necessaria).

Cari Saluti
Sergio
Un caro saluto
Sergio

8 marzo 2008 15.26  
Blogger Giulia ha detto...

La discriminante, dal mio punto di vista, tra violenza gatuita e non, è racchiusa nella massima "mors tua vita mea" quindi una sorta di legittima difesa miscelata all'istinto di conservazione.
Per cui mettendo al primo posto l'istinto di conservazione, penso sia lecito che il lupo mangi cappuccetto rosso per fame, ma non perchè il suo copricapo urta la sua sensibilità estetica.
Inoltre aggiungo che se io fossi il lupo, ucciderei cappuccetto rosso velocemente e possibilmente senza arrecarle sofferenze inutili (la dolce morte?)visto che me ne devo solo cibare e non sono lì per assistere sadicamente ad una lenta e dolorosa agonia.
E, dal mio punto di vista, se capuccetto rosso ha un kalashnikov nel cestino della merenda e dà una pronta sventagliata al lupo, non è violenza gratuita, ma sano istinto di conservazione.

8 marzo 2008 17.12  
Blogger Sergio ha detto...

Cara Giulia,
ammiro il tuo commento, ma aggiungo, più per pignoleria che per altro, alcune considerazioni.
Se tu fossi un lupo non avresti la consapevolezza delle conseguenze delle tue azioni, quindi non ti porresti il problema della sofferenza della tua preda. E se avessi la consapevolezza del dolore che puoi procurare anche solo per un attimo azzannando alla carotide, allora moriresti di fame. Voglio dire, nell'ipotesi di essere un lupo, bisognerebbe specificare il livello si consapevolezza attribuita a tale natura fantasiosa.
Allo stesso modo sarebbe interessante analizzare il libello di consapevolezza di una carnefice. Come sarebbe interessante analizzare i vari livelli di consapevolezza di ogni frammento dell'Io di Nietzsche.

In ogni caso io mi riferivo alla violenza in senso generale: alla fine Giuda non è stato un carnefice, non è stato lui a mettere Gesù in croce, ha "solo" tradito per mezzo della parola e un bacio, e un bacio del genere è un falso atto d'amore.

E di fatto per essere puri non si deve peccare in pensieri, parole, opere e missioni, i tre livelli di peccato hanno il medesimo grado di inportanza.
Se una persona parla a vanvera e induce un'altra persona a comportarsi male, è colpevole allo stesso modo di chi agisce.

Cara Giulia mi piace il tuo commento perchè è un ottimo spunto per molte riflessioni inportanti. E poi dimostra che ti sai osservare con distacco e obiettività.

Tante care cose
Sergio

8 marzo 2008 17.43  
Blogger Graziano Vagnozzi ha detto...

Questo post è stato eliminato dall'autore.

8 marzo 2008 17.44  
Blogger Sergio ha detto...

Caro Graziano Vagnozzi,
non so se consciamente o inconsciamente, hai spiegato il potere simbolico della fantasia. O meglio dell'immaginazione creativa.

In fatti c'è molta differenza tra il fantasticare per sfiggire dalla realtà e avere l'avere un'immagiazione che consente di dare potere ai bimboli.

Un gravissimo errore che fanno tutti è quello di attribuire ai bambini una stupida capacità di fantasticare, mentre nel bambino vi è una potentissima capacità creativa in grado di esprimere il potere dei simboli.

Una volta era comunemente ammesso, parlo ai tempi dei romani, che un bambino vensse violentato,ma credo che anche al giorno d'oggi si continui molto spesso a violentare la spiritualità e/o la psicologia dei piccoli.

E tutto perchè si continua a violentare la Natura, sia fisicamente (pensiamo all'inquinamento) che spiritualmente.

Molte volte si vede Tom e Gerry che si stringono la mano mentre Tom insegue Gerry: che significato ha questo se non simbolico? in quanto cacciatore e preda fanno parte di un disegno più ampio e complesso. Ma si può insegnare aun bambino questo principio mostrandogli il filmato di un gatto che uccide e mangia realmente un topo?

Io credo nella Magia come atto creativo dell'immaginazione, il quale dà vita e forza al simbolo.

8 marzo 2008 19.58  
Blogger Graziano Vagnozzi ha detto...

Capisco il punto di vista di Giulia che mi pare di assoluto bon senso. Quello che mi interessa capire è quali siano i limiti entro i quali la violenza sia un contenuto accettabile e fruibile dai più giovani. Ad esempio Achille che massacra il corpo di Ettore è un contenuto di estrema violenza ma è anche qualcosa d'altro. Un videogioco in cui si investono i passanti è pure violenza e forse non è nient'altro. Tom che si becca un'incudine in testa da Jerry è pur sempre violenza che però sembra qualcosa d'altro, già perché il gatto invece di spiaccicarsi e morire si appiattisce per poi rialzarsi a fisarmonica.
I contenuti violenti hanno mille sfumature e non sono sempre espliciti. Discernere cosa sia "potabile" per un giovane e cosa non lo sia a volte è facile, altre volte meno.
Quando frequentavo le scuole medie il fenomeno dei videogiochi era in piena espansione (ho 29 anni). Ricordo che mio padre mi seguiva nell'acquisto dei giochi stimolandomi a considerarne il contenuto criticamente. Inoltre osservava attentamente come si svolgevano i videogiochi ponendosi in modo curioso, attendo e dialettico ma mai censorio a priori.

8 marzo 2008 21.04  
Blogger Sabri ha detto...

Cara Giulia e Caro Sergio, concordo con voi sulla distinzione tra violenza "gratuita" e necessita'.
Nella natura e tra gli animali vige la legge del piu' forte, "madre natura" e' selettiva, si sa'.
Ma gli uomini non sono animali, hanno una mente, un'anima e questo dovrebbe renderli capaci di compassione e pieta'.
Non conosco bene Nietzsche ed i suoi scritti, lo ammetto, quindi non posso esprimermi in materia.
Ritengo importante che i genitori aiutino i figli a sviluppare uno spirito critico verso tutto cio' che li circonda, come afferma Graziano e ritengo altrettanto fondamentale che venga stimolata e non repressa la forza creatrice della fantasia, che attinge ai simboli come ci descrive molto bene Sergio.
Grazie del vostro confronto che mi e' servito molto come riflessione in materia (cara Giulia anche io come te faccio fatica a reggere troppo a lungo l'immagine inserita da Ciro per questo post!).

Buona serata,
Sabrina.

8 marzo 2008 21.11  
Blogger Sergio ha detto...

il commento di Giulia al di fuori del contesto di questo post è fantasia, mentre all'interno di questo post è immaginazione creativa.

8 marzo 2008 21.14  

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