Nilde Jotti
di Ciro Discepolo
Gli americani sono convinti che tre cose non potranno mai evitarsi: la morte, l'aumento dei prezzi e le tasse. In Italia siamo meno drastici e tendiamo più a sottolineare l'improbabilità di taluni fatti che la loro impossibilità realizzativa.
Diciamo per questo che difficilmente il Napoli potrà vincere uno scudetto, o che la Montedison tornerà (o andrà?) in attivo, o che si scopriranno importanti giacimenti di petrolio sotto il povero suolo dello stivale che ci accomuna per nazionalità. Su di un punto, invece, è lecito pronunciarsi radicalmente: l'onorevole Leonilde Jotti, presidente della camera e deputato del Partito Comunista Italiano, non canterà mai in coro: "Funiculì, funiculà". Questo per vari motivi, ma soprattutto perché ha un Saturno così grosso che più grosso non si può. E Saturno, si sa, non è incline ai voli d'aquilone, agli slanci ludici di fanciullezza, ai cori goliardici. L'"astraccio" in questione è rappresentato, nell'iconografia classica astrologica, nei panni di un vecchietto piuttosto malconcio, col colorito grigiastro, con acciacchi fisici vari che richiedono perfino l'uso di una stampella, la barba e i capelli incolti e una falce nella mano sinistra. Di qui la sfiducia nel fatto che la nostra moduli l'ugola sulle note del famosissimo e trascinante brano del maestro Luigi Denza.
Mai fotografo è riuscito a cogliere, col proprio obiettivo, un atteggiamento men che sobrio e pacato del soggetto: in ogni fotografia l'onorevole Nilde Jotti è sempre in ordine, composta, non suscettibile di critiche. Il suo cielo di nascita rappresentato in figura mostra chiaramente la maturità da cui è governata e che è stata sempre per lei un distintivo. È nata il 10 aprile 1920, alle 15.50 (ora estiva), a Reggio Emilia. Quel giorno, ricorda lei, pioveva a dirotto e ciò è certamente concatenato al suo temperamento saturnino, secondo quanto ha detto Jung: "Ognuno di noi è nato in un determinato istante, in un determinato luogo, e come i vini d'annata possiede le qualità dell'anno e della stagione in cui è nato".
La sua è stata un'infanzia povera in ragione del fatto che suo padre, operaio socialista nelle ferrovie, fu licenziato con la venuta al potere dei fascisti e morì quando il soggetto era ancora una ragazza. A quindici anni lei cominciò a lavorare per aiutare la famiglia. Era ultima di quattro fratelli, anch'essi morti prematuramente. Questi lutti hanno avuto un'importanza fondamentale nello sviluppo del suo carattere, come si può desumere per logica prima ancora che per analisi astrologica. Quest'ultima, a tal proposito, è lapalissiana: il dispositore del Campo delle prove, il Sole, è nella Casa della morte: il dispositore di questa, Marte, è nella terza e, dispositori a parte, troviamo Venere e Sole in ottava, nonché Marte in terza. Tutto ciò, per chi non lo sapesse, vuol dire a chiare lettere prove da decessi, morte del padre e di fratelli.
Naturalmente l'informazione che ci viene dal tema natale mette in evidenza il carattere doloroso di questi lutti per il soggetto e non intende solo ragguagliarci su eventi ineluttabili per loro stessa natura. La dominante Saturno è schiacciante: l'astro è praticamente coincidente con l'Ascendente, in Vergine, trigono alla Luna che è Capricorno. Di più non si potrebbe. Non deve dunque meravigliare se il presidente della Camera ha l'aria un po' seriosa, una sicura professionalità nell'ambito della propria attività, sentimenti controllati. Sempre in rapporto al suo Saturno si spiega perché disse, anni fa, di non essere mai andata a Parigi pur amandola moltissimo (non c'è bisogno di forzare le proprie capacità di cogliere analogie per dire che Parigi è sinonimo di fascino, romanticismo, sentimento: tutto quanto va sfuggendo il pianeta che regna sul Capricorno). Inoltre ama la musica classica, legge per lo più libri di storia, ammira molto Indira Gandhi, e preferisce l'Ariosto più di ogni altro uomo di lettere: tutte cose non certo da condannare, ma che fanno di Nilde Jotti un personaggio un po' triste, nel senso saturniano del terimine.
Le dominanti, o meglio le superdominanti, di questo tema, sono però due e non una soltanto: Saturno e Urano. Quest'ultimo è strettamente congiunto al Discendente, nonché in trigono fortissimo con Marte che ne esalta le valenze. L'occasione si presta a talune considerazioni di carattere teorico generali. Ci si può infatti chiedere quale delle due vivrà maggiormente e perché. Indubbiamente la prima dominante citata è più forte, essendo nel punto maggiormente privilegiato dall'oroscopo e in ottimo aspetto al secondo luminare che, tra l'altro, occupa il segno di cui Saturno è signore. Tuttavia sarebbe sbagliato porre la questione in termini quantitativi, giacché si tratta di nature qualitativamente diverse e, come non può dirsi che una mela vale più di una pera, così non si può affermare la superiorità di un astro sull'altro se non si scindono, a priori, i campi d'azione di entrambi.
Vediamo allora subito una divisione di ruoli che trova giustificazione d'essere già nell'opposizione che separa i due pianeti a 180 gradi. Saturno, come detto, è all'Ascendente e pertanto ha dominio sul carattere del soggetto più che sui suoi fatti esistenziali. Urano, al contrario, stava tramontando nel cielo che ha visto nascere la militante comunista, e ciò indica che l'ottavo astro sullo sfondo dell'eclittica ha avuto e avrà un'enorme importanza nel suo destino più che nel suo carattere. Il punto del cielo in cui gli astri tramontano è infatti quello che astrologicamente ci parla del vissuto relazionale, soprattutto da un punto di vista sentimentale, della persona oggetto di studio. Qui Urano ci dice senz'altro del legame affettivo con Palmiro Togliatti. Urano al Discendente è infatti quasi sempre sinonimo di divorzio, rotture, ma anche di legami fuori dell'ordinario, di unioni all'insegna dell'anticonformismo, di brusche separazioni non dovute alla volontà dei due. Il legame con il capo carismatico del comunismo italiano fu infatti un avvenimento eccezionale a tutti i livelli cui lo si voglia leggere. Fu innanzitutto una sfida alla società (era appena finita la guerra e un legame extraconiugale non veniva tollerato neanche in ambienti riformisti), poi allo stesso Pci la cui natura austera e ancor più saturnina di quella dell'onorevole Jotti. Fu eccezionale anche la separazione, dovuta alla morte di lui, con cui finì questo rapporto che già nel '48 (c'entrava anche allora Urano) fu sottoposto a dura prova da parte del destino coll'attentato a Togliatti.
Nilde Jotti ha lavorato molto e si è imposta per i propri meriti ma non si può obiettivamente negare che essere stata la compagna di Togliatti (dominante Urano al Discendente) ha influito in modo determinante anche nel suo destino professionale. Altri due significatosi astrologici illuminano al riguardo: il trigono strettissimo con Marte, da cui è certamente venuto l'apporto volitivo a far vivere l'uranianità del legame, e la congiunzione quasi assoluta tra Giove e Nettuno in dodicesima Casa (forza e prestigio da un "grande segreto" nella propria vita). Dell'amore per Togliatti ci parla anche la Luna-Capricorno in quinta Casa. Questa ci dice che l'attuale presidente della camera nasceva con una predisposizione all'innamoramento istantaneo che però, in virtù dei valori Saturno-Capricorno, non poteva cadere a caso, ma doveva necessariamente corporarsi intorno ad un uomo che nella sua ottica soggettiva rappresentasse una punta di diamante, un grande, un mito.
Tornando alla Nilde Jotti giovanissima, notiamo con po' di meraviglia che frequentò e si laureò presso l'università cattolica (in lettere). Dovette però trattarsi di un'esperienza non significativa della sua biografia giacché, come lei stessa dichiara, la sua forte tendenza al raziocinio ebbe ragione di una fede assai debole (la nona Casa è nel Toro). Comunque smise di credere prima di orientarsi politicamente e non viceversa, come taluni sostengono. Inoltre ha la massima tolleranza per i cattolici e, in genere, per tutti coloro che non la pensano come lei. Si tratta di una grande qualità dei Capricorno e di chi ha un Saturno forte; vuol dire non assumere mai atteggiamenti viscerali, accecati dai sentimenti. Da questo punto di vista bisogna anzi mettere in rilievo come il personaggio, per i valori citati, si presenti come un interlocutore avversario correttissimo per chiunque, capace di misurare sempre le proprie reazioni.
La fortuna ha voluto comunque che Nilde Jotti non fosse soltanto un modello di efficienza e serietà, ciò che l'avrebbe fatta somigliare troppo a un robot, e le ha regalato una Venere congiunta a Mercurio in Pesci che, pur non ribaltando il suo quadro caratteriale in quanto a sensibilità, la rende almeno più vulnerabile e dunque vicina al modello femminile. Si sa infatti che ama molto i fiori che non mancano mai nel suo ufficio a Montecitorio.
Per i filoastrologi appassionati di ricerche strane segnaliamo un particolare singolare della sua vita: tra lei e la televisione non sono mai corsi buoni rapporti. Infatti quando viveva con Togliatti non la vedeva che in rare occasioni (in casa di amici), perché all'ex leader delle Botteghe Oscure non piaceva. Oggi, l'accende soltanto quando vi sono dibattiti o documentari storici.
Da quanto detto fin qui si evince quanta parte abbia avuto la razionalità nella sua vita, razionalità che quasi sempre le ha perfino fatto dimenticare di essere un'Ariete.
Ha preferito, per esempio, adottare una bambina (orfana di un caduto comunista) anziché averne una propria che, pur gratificandola affettivamente, avrebbe esasperato ancora maggiormente i motivi di frizioni procurati dalla sua situazione sentimentale non regolare secondo la legge e le convenzioni sociali (quando il suo compagno fu ricoverato in ospedale in seguito all'attentato non le fu permesso di andarlo a visitare).
Un'ultima considerazione. Con tanti valori Saturno-Capricorno ci si doveva aspettare necessariamente un'alta carica gerarchica nel suo campo professionale e infatti essa c'è ed è addirittura la terza dello Stato (la presidenza della camera). Con questo oroscopo potrebbe aspirare a qualcosa di anche più grosso se non fosse in partenza penalizzata in quanto donna e in quanto "meno Capricorno" di altri (leggi, per esempio, Giulio Andreotti).
Ciro Discepolo
Tratto dal libro Da Costanzo a Nilde Jotti, edizioni Ricerca '90, 1999
Nota: vorrei ricordare un episodio simpatico di Nilde Jotti, recentemente scomparsa. Quando uscì questo mio pezzo, su Astra, all'inizio degli anni Ottanta, il presidente della Camera lo lesse con una certa simpatia e chiese, alla redazione del mensile di Rizzoli, una decina di copie della rivista da regalare agli amici.