Sofia Loren
di Ciro Discepolo
Il film di Nino Manfredi Per grazia ricevuta è un esempio di cosa può intendersi per materialismo storico: un bambino che per volontà di un intero paese assume il ruolo di piccolo santo pur dimostrando già inequivocabili tendenze in senso opposto. L'attore-regista di Frosinone sembra averci voluto dire questo con la sua storia: dagli altri e dall'ambiente ci viene la nostra immagine. Il caso Sofia Loren ne è una dimostrazione. Infatti il suo abito, ovvero la sua immagine pubblica, non corrisponde affatto alla sua reale natura. In principio era un body, un corpo, come scrissero anni fa, e su quel body, i media da una parte e la fantasia popolare dall'altra, costruirono il mito Sofia Loren: femminilità, sesso, passione, desideri nascosti, adulterio...
Ancora oggi l'ex scugnizza puteolana è vista dai più come la donna dei "90x60x90 cm.", la superdotata di "Matrimonio all'italiana" che ha fatto sognare milioni di uomini. Ma chi crede nella semplicistica quanto gratuita equazione "Sofia Loren = notti di peccato", si sbaglia di grosso. Il bombardamento quotidiano che da anni ci viene riservato da stampa, cinema e televisione, tendente a darci di lei il volto stereotipo di sex-appeal-women, non è sufficiente a soffocare la vera identità della signora Ponti così come essa appare attraverso le testimonianze dei suoi intimi e come chiunque che mastichi un po' di astrologia può desumere dal suo tema di nascita.
Questo è calcolato per le 14.10 del 29 settembre 1934, a Roma (pochi giorni dopo la nascita della figlia la signora Villani si trasferì a Pozzuoli dove Sofia rimase fino all'esordio del cinema e che l'attrice ama considerare la sua vera patria). Come si vede dal grafico il Sole è in Vergine, l'Ascendente è in Capricorno, la Luna è in Aquario congiunta a Saturno e Venere è in Vergine: dov'è la passione? Quale astrologo, guardando simili geometrie astrali, direbbe che esse si riferiscono a Sofia Loren? Probabilmente nessuno. In realtà esse appartengono alla donna seria, responsabile, controllata e verginale che è dietro l'attrice e che sta a questa come i capelli biondi stanno agli abitanti di Tokyo.
Verginale perché nelle donne della Vergine, e soprattutto in quelle che hanno anche Venere nello stesso segno, alberga sempre un sentimento di pudicizia, di paura del peccato, di puritanesimo latente o comportamentale. Siamo dunque lontanissimi dai ruoli che la vedevano ora chiassosa popolana napoletana, ora raffinata donna dell'alta società, ma sempre donna ardente dominata dai sentimenti, incapace di governare la propria vita con la ragione.
Anche la bella Sofia nata Villani, adottata Scicolone e ribattezzata prima Lazzari e poi Loren, fa parte del "club dei saturnini" su cui è inutile versare altro inchiostro tant'è notoria la sua fama. È interessante, invece, notare come il soggetto abbia assunto due diverse identità nelle due esistenze polari vissute fino ad oggi: l'infanzia e la giovinezza caratterizzate dalla fame e dal relativo asmatico bisogno di uscirne a tutti i costi; l'età adulta, confortata dal successo e dalla sicurezza materiale, alla ricerca di una propria identità. Nata senza padre - ricevette in seguito da questi soltanto il cognome - andò ad abitare con la madre presso i nonni a Pozzuoli e lì conobbe la vera fame tanto che un giorno sua madre, non avendo cosa darle da mangiare, andò perfino a chiedere l'elemosina.
Appena subito dopo la pubertà, quando la sua femminilità esplose come solitamente accade alle ragazze meridionali, trovò in sua madre il suo primo mentore, colei che la guidò al successo. Romilda Villani non era estranea al mondo del cinema avendoci lavorato già anni prima anche se in ruoli assai secondari e, persuasa delle possibilità della figlia, parti con questa alla volta di Roma, l'Eldorado di allora per tutti quelli che venivano abbagliati dai riflettori del cinema.
I documenti biografici di questo periodo ci mostrano una ragazza che con piglio garibaldino cerca di imporsi all'attenzione di chi può aprirle una strada. Particolarmente significativo al riguardo è l'episodio tragico-comico che la vide protagonista sul set del film Africa sotto i mari: doveva girare una scena in cui nuotare da provetta nuotatrice, ma lei appena sapeva reggersi a galla e nonostante ciò si tuffò come se fosse una veterana di tale sport e dovettero soccorrerla perché stava per affogare (Marte in Leone sulla cuspide dell'8ª Casa, opposto alla Luna: pericolo di morte per eccesso di fiducia nelle proprie capacità e per coraggio-spericolatezza).
Dopo anni di piccole parti in film commerciali, di gavetta nei fotoromanzi e di piazzamenti ai vari concorsi di bellezza dell'epoca, arrivò il successo sotto forma di Carlo Ponti destinato a divenire di lì a poco suo marito e secondo importante mentore della sua vita, anche se l'attrice rivendica a lei il ruolo di Pigmalione nei confronti del marito che a suo dire non sapeva distinguere una gabardina da una grisaglia. Sul significato della scelta di Carlo Ponti a marito è già stato scritto a saturazione e non ci piove: egli rappresenta la maturità intesa come sicurezza, come punto di riferimento stabile nella vita. Ciò conferma, se ce ne fosse bisogno, l'indole saturnina del soggetto che certamente non misura in anni o in pollici il suo partner. Con il matrimonio Sofia è molto cambiata trasformandosi in una donna raffinata, colta, in cui non troviamo più il bisogno asmatico di arrivare - ciò dimostra che la prima Sofia era pilotata innanzitutto dal bisogno - ma semplicemente un'ansia di perfezionamento. Vi è da dire a questo proposito, come hanno rilevato già in tanti, che la Loren, a differenza di personaggi come Brigitte Bardot, si è costruita il successo studiando, migliorando, tentando di perfezionarsi. Ciò trova due riscontri astrologici immediati: da una parte una base complessuale (valori Vergine-Capricorno e Luna saturnizzata) e dall'altra l'ottica lungimirante (il Sole, Mercurio e Giove in nona Casa).
Per illuminare meglio questo spaccato di vita contemporanea della signora Ponti può essere interessante confrontare due sogni ricorrenti fatti dall'attrice e da lei stessa raccontati. Il primo ricorreva nell'infanzia e aveva come tema l'inseguimento di lei bambina, su per una scala a chiocciola, da parte di un mostro terrificante. In esso si ritrovano le immagini classiche dell'iconografia onirica infantile universale in cui il mostro assume, caso per caso, le effigi dei tormenti individuali del soggetto. In questo caso è possibile supporre che dietro quel mostro ci siano i tanti spettri che hanno affollato l'infanzia di Sofia Scicolone: la mancanza del riferimento maschile (suo padre non c'era ed il nonno era un uomo mite, sensibile), l'angoscia per la miseria, la fame, etc.
Il secondo sogno è di questi ultimi anni e rappresenta lei, approssimativamente a dodici anni, che è su una spiaggia, al tramonto, e corre verso il sole. Il prof. Fausto Antonini che lo commentò per un settimanale, così si espresse al riguardo: "Il sole simbolizza la coscienza, la virilità, la luce che protegge (dalle tenebre) e guida il controllo dello spirito: tutto ciò che è rappresentato e realizzato nell'aspetto più positivo del suo rapporto con Carlo Ponti: è il rapporto intimo della sua anima con la luce che l'illumina e mette in fuga i dubbi, le incertezze, le angosce. Indubbiamente nel sogno c'è anche un aspetto crepuscolare (il sole che tramonta), rossigno, denso, tenero e molle, nostalgico, autunnale. Il sogno manifesta una maturità forte e quasi virile, una coscienza adulta, sviluppata, ben individuata.
Già nel disfacimento morbido espresso dal sogno c'è un primo annuncio di qualcosa d'incompiuto, o di troppo presto invecchiato, tramontato. Ma l'età della Loren nel sogno (10-12 anni) fornisce la prova definitiva che la realizzazione profonda di sé, pur fra tanto sfavillio di luce (ma d'una luce, non si dimentichi, crepuscolare), non è mai avvenuta. L'età di dodici anni è in ogni senso significativa: è l'età della prima maturazione sessuale; sognandosi dodicenne la Loren esprime la sua difficoltà di ulteriore maturazione emotiva, a livelli istintivi più profondi, e dimostra che il suo rapporto con lo spirito maschile non si riferisce a livelli adulti, ma adolescenziali. Il fatto che il sogno si ripeta da qualche anno è probabilmente collegato alle caratteristiche dell'attuale età della Loren: un'età nella quale si risvegliano, giungendo alla massima espressione latenti potenzialità fisiche e spirituali".
A questo giudizio indubbiamente competente vorremmo aggiungere alcune considerazioni. La spiaggia separa la terra, dov'è la sicurezza, dov'è possibile costruire per conservare nel tempo, dal mare dove vi è anche più vita, dove vi è l'acqua che è l'elemento primo della vita e veicolo di ogni trasformazione. Il sogno potrebbe indicare anche che Sofia Loren, alle soglie dell'età più matura, si ritrova ancora dodicenne (prima la madre e poi Carlo Ponti, che sono stati i suoi mentori, hanno spesso deciso per lei) a correre verso il sole: l'emancipazione. Questa ipotesi sembra trovare sostegno nel fatto che negli anni scorsi Urano, che alla nascita era al Fondo del Cielo, nel tema in oggetto, ha toccato l'MC ed è passato per la decima Casa da dove sta attualmente uscendo: ciò può intendersi come graduale distacco dal cordone ombelicale, ottenuto attraverso gli altri (Urano ha attraversato dalla nascita a oggi tutto l'occidente del Cielo di nascita cioè la zona dell'oroscopo che corrisponde agl'altri).
Con il transito di Urano in X Casa può essere scattato il relais della volontà emancipativa del soggetto che in questi anni sembra avvertire più che mai l'esigenza di camminare con le proprie gambe. Un indice di ciò può ritrovarsi in alcuni fatti apparentemente trascurabili di questi ultimi anni che invece possono essere illuminanti al riguardo: per esempio è recente l'episodio di Sofia che viene fotografata su una spiaggia a seno nudo: molto difficilmente ciò poteva accadere una decina di anni fa, liberalizzazione generale dei costumi a parte, e un gesto tanto apparentemente insignificante può leggersi anche come rifiuto o insofferenza ad uno dei tanti tabù che l'hanno condizionata e continuano a condizionarla tutt'oggi. In chiave esistenziale il passaggio di Urano allo zenit dell'oroscopo può testimoniare la defaillance nel prestigio sociale recentemente subita: vedi le note vicissitudini giudiziarie sue e del marito.
Tornando all'argomento emancipazione si nota che questo è il più dolente per la brava attrice che negli ultimi tempi ha sfiorato il secondo oscar con Una giornata particolare (il primo, meritatissimo, lo ottenne con La ciociara). Infatti vediamo la Luna in Aquario congiunta a Saturno e opposta a Marte che è signore della X Casa: desiderio frustrato di libertà, quota di vita bohème non vissuta, valori individuali (vi è anche la dominante Urano all'FC) compressi.
Probabilmente nella sua lotta per l'emancipazione le sarà di grande aiuto il forte Giove all'MC che fino a oggi si è già espresso possentemente trasformando la guagliona di Pozzuoli di un tempo nella super diva di fama mondiale di oggi.
Ciro Discepolo
Tratto da Gli astri del successo, Armenia, 1979