Marcello Mastroianni
di Ciro Discepolo
È estate, il secolo scorso, in una casa della vecchia borghesia russa un uomo di forse quarant'anni ma che è estremamente infantile, ozia nel proprio letto, guardando il soffitto, inseguendo con sonnolenza il volo incoerente di una mosca. È ora di pranzo e il suo amico d'infanzia Stolz cerca invano di sottrarlo alla sua apatia, alla pigrizia, all'inattività. Ma non c'è verso di scuoterlo e neanche la successiva conoscenza della giovane Olga di cui si innamora, riesce a sconfiggere la sua infingardaggine. Oblomov -stiamo infatti parlando del protagonista dell'omonimo capolavoro di Ivan Aleksandrovic- resiste ad ogni stimolo vitale e appare appagato dalla sua immane pigrizia.
Ecco, Marcello Mastroianni mi fa pensare ad Oblomov. Io sono certo, infatti, che la sua pigrizia confessata e negata tante volte da lui stesso, c'è, è qualcosa di molto importante nella vita dell'attore laziale, ma è al tempo stesso qualcosa di molto più complessa da definire come indolenza.
Marcello Mastroianni ha due nettissime dominanti: il Sole, che al momento della sua nascita era appena culminato passando in nona Casa e Giove che era appena sorto. Un Giove in Sagittario due o tre gradi sopra l'Ascendente. Tant'è. C'è chi nasce con una dominante Nettuno, in cattivi aspetti ai luminari, e chi nasce con due biglietti vincenti della lotteria appiccicati addosso. Qualcuno lo spiega con la reincarnazione e questo ci direbbe che il buon Marcello nelle precedenti vite ne ha dovute vedere di mille colori e magari passare per destini suini prima di giungere a questa brillante condizione, ma io -purtroppo - non ho il conforto del credo nella reincarnazione e pur non potendomi spiegare le grandi ingiustizie della vita, devo registrare che c'è gente che nasce con oroscopi disastrosi e altri che vedono per la prima volta la luce illuminati dai fari juppiteriani e solari. Secondo me Marcello Mastroianni incarna una forma importante di oblomovismo che pur non passando per l'inattività assoluta, lascia passare il tempo e guarda agli eventi con la regalità solare e con l'ottimismo gioviale.
Egli è portatore di un messaggio importante, di una scommessa con il destino: come si potrebbe giustificare l'astrologia se il nostro, con il suo oroscopo, fosse un povero disgraziato affannosamente alla ricerca di un posto al sole? Invece può stare tranquillo perché cinquemila anni di osservazioni del cielo hanno dimostrato che uno che nasce con le sue tessere può solo essere un vincente, un leader, un piccolo sovrano, sostanzialmente un tranquillo che sa che gli spetta il primo posto, ma che allo stesso tempo non fa nulla per conservarlo. Egli è un re Sole, illuminato, bonario, paternalista, ma soprattutto un uomo che non vuole essere rotto i c... e vuole starsene in pace. Lui stesso dichiara che quando fa un film trascorre le ore serenamente, mangiando, dormendo, riposando e recitando quando c'è da mettersi davanti alla macchina da presa. Ma questo significa, allora, che Mastroianni non è bravo? Nient'affatto, ma significa che a parità di bravura, il suo oroscopo potenzia di dieci volte il suo successo. Possiamo forse dire che attori come Tognazzi, Gassman , Manfredi o Sordi sono meno bravi di lui? Eppure, indiscutibilmente, in Italia, lui è il numero uno, per come se lo contendono i registi e per come è conosciuto all'estero.
Le dominanti sono qualcosa che si vede già somaticamente, morfologicamente, poi caratterialmente e poi esistenzialmente. E bisognerebbe essere proprio ciechi per non vederle nelle piccole e nelle grandi cose della vita del soggetto. Con quella faccia, con quella flemma, con quel distacco che farebbe pensare anche ad una mancanza di sentimenti, io lo vedrei tranquillamente nelle vesti di un presidente, di un grande mediatore internazionale, di un papa.
Qualcuno potrebbe fare osservare che c'è qualche aspetto disarmonico che colpisce i luminari; sì, ma siamo seri: sono quisquilie. Stiamo parlando di un Giove, in Sagittario, appena sopra l'Ascendente e trigono a Venere e di un Sole attaccato al Medio Cielo. Forse qualche linea tratteggiata che unisce due o più astri del suo cielo natale gl'impediranno di fargli vincere l'Oscar, un po' come succede per il premio Nobel della letteratura che viene negato a Moravia da una ventina d'anni, ma penso ch'egli stesso direbbe:" Che ce frega, pensamo a campa'".
Di lui colpisce molto - a mio avviso - questo senso della tranquillità e della sicurezza e della consapevolezza della propria superiorità. C'è molto della Bilancia, nell'indolenza, ed il suo sorriso consenziente mi fa molto pensare ai quadretti assolutamente bilancini del film Barry Lyndon di Stanley Kubrick, dominati dall'azzurro e dal rosa, dall'immobilismo delle scene che potrebbero essere lette come tanti quadri del diciottesimo secolo e dalla fissità assoluta dei laghetti e delle foglie degli alberi. Insomma non voglio dire che Marcello Mastroianni sia un uomo senza passioni, ma che certamente è un attore pochissimo agitato che probabilmente non ha mai preso un ansiolitico e che sprizza ottimismo da ogni poro della pelle.
Gli anni passano anche per lui, ma egli si rifiuta di pensare alla morte e in un'intervista ha detto che preferisce vedersi anche molto vecchio, portato in carrozzella, che appena riesce a leggere il giornale, ma vivo piuttosto che morto.
La bravura ce l'ha e l'ha dimostrata in tantissimi ruoli diversi, impersonando dal seduttore all'impotente, financo all'uomo incinto. Ma non crede nei metodi americani, nello stile "Actor's studio", alla Bob De Niro che per interpretare la parte del pugile si sottopone a tre mesi di attività straziante in palestra, ingrassa di 30 chili e poi li perde nel giro di due settimane. Allora, dice lui, cosa avrei dovuto fare io per impersonare la parte di un pazzo nell' "Enrico IV" di Bellocchio? Passare 100 giorni in manicomio? No lui quando lavora con il suo regista preferito, Fellini, se ne sta in disparte, sta tranquillo, poi Federico gli spiega cosa deve fare, lui non fa domande, va in scena e gira. Così, senza tante storie.
In America gli avevano offerto grossi contratti, lo avevano chiamato in tanti, ma lui non sopporta lo stress dell'efficientismo statunitense fatto di cocktail cronometrati, conferenze stampa, serate di gala, strette di mano a migliaia di fan... Lui, spesso, si addormenta guardando la televisione perché è soddisfatto e non vuole strafare, anche se poi in effetti lavora molto.
È un uomo molto intelligente, avendo Mercurio in Vergine opposto ad Urano, e forse questo lo aiuta molto nel suo lavoro perché capisce subito quello che i registi gli chiedono di fare. Ha anche un grande senso dell'osservazione.
Non è bello, invece, il suo rapporto con il femminile. Diversi sono i punti di penalizzazione: Venere congiunta a Nettuno, Venere opposta a Marte, la Luna opposta a Marte, Saturno in decima. Quest'ultimo punto spiega la figura di una madre un po' castrante che gli ha ritardato o impedito in parte l'emancipazione e che esce sempre un po' come un personaggio castrante nelle sue interviste. Saturno in decima è certamente responsabile del suo non pienissimo successo professionale, dell'Oscar mancato, almeno finora, del non aver voluto varcare l'oceano...
I due dispositori della settima sono in nona ed infatti due suoi grandi amori sono stati stranieri: Catherine Deneuve e Faye Danaway. Per il pubblico straniero egli impersona moltissimo il maschio italiano, il dongiovanni sempre attento a puntare la preda. Questo sinceramente non lo credo e di nuovo mi sembra il caso di dire che il nostro la pensa così: "sono qui, sono simpatico, sono bello, se volete prendetemi". Ma gli anni passano per tutti ed il transito degli ultimi due anni sul suo Ascendente deve averlo molto provato e/o invecchiato. Sicuramente avrà messo in discussione molte cose e sarà cresciuto molto.
Ma l'attuale passaggio di Saturno e Urano in prima casa, al quadrato del Sole, è cosa ben più dura e potrebbe dargli anche dei problemi abbastanza seri di salute. Speriamo di no e auguriamoci che sia solo il naturale invecchiamento, in questo caso acuto, di questo tipo di transito. Ma qualcosa dovrà dare anche ad Urano ed Urano vuole i cambiamenti, i grossi cambiamenti. Un buon astrologo, chiacchierando con lui, potrebbe dargli dei consigli assai utili e potrebbe aiutarlo ad antagonizzare questi transiti disarmonici nel modo più indolore possibile. Un punto della sua salute che si vede lontano un miglio che potrebbe dargli problemi è il fegato e allora intanto gli consiglierei di fare come il personaggio di 8½, il regista Guido, che si trova in un posto termale. Ecco, potrebbe farsi una quindicina di giorni all'anno a Chianciano e la sua salute migliorerebbe molto.
Dovrebbe però attuare anche grossi cambiamenti e anticipare i transiti piuttosto che mettere le mani avanti: il fatto è che passati i sessant'anni si vogliono tirare i remi in barca e non si ha voglia di rimettere in gioco le proprie abitudini, i propri princìpi, tutto quello che si è costruito fino ad allora. Ma purtroppo è necessario che il protagonista de "La dolce vita" dia un giro forte di timone alla sua vita, prestissimo. Con Urano, infatti, bisogna giocare d'anticipo e prenderlo sempre sul tempo. Le cento anime dei cento personaggi recitati da lui si staranno agitando dentro, staranno cercando uno sbocco, un'evoluzione. Ma questo transito mi sembra un tantino pericoloso perché la struttura psicologica del nostro è quella già descritta di un vincente, di uno che ha i santi protettori che vigilano su di lui. In questo caso, invece, dovrebbe darsi uno scossone e rimettere la palla in campo.
Molti sono i modi per esorcizzare un simbolo pericoloso e tanti li ho già ripetuti più volte in queste pagine e nei miei libri, altri li scriverò spero in un nuovo libro. La parola d'ordine, quando c'è Urano di mezzo, è "rinnovamento", sotto tutti gli aspetti: quanto più si può cambiare meglio è: modo di lavorare, la macchina, la casa, le abitudini alimentari, la ricreazione, eccetera. Il settore dove forse Mastroianni si è scoperto un po' di più è quello del denaro dove solitamente spende più di quanto guadagna e per il quale si lamenta di essere sempre in testa alle liste dei contribuenti mentre famosissimi miliardari con enormi patrimoni nel Liechtenstein risultano nullatenenti.
Chissà, forse lì, attivando, al massimo il suo Marte in seconda Casa, potrebbe "scaricare" gran parte del suddetto transito. La Rivoluzione solare in corso (sto scrivendo il 17 maggio 1988) pone l'accento sulla quarta Casa e piazza un Sole quasi congiunto a Marte in sesta Casa, fatto non piacevole per la salute. Ma saranno soprattutto le preoccupazioni e le piccole angosce (Nettuno è dominante nella Rivoluzione solare) a infastidire l'attore nato nella provincia di Frosinone il 26 (e non il 28 come ufficialmente si sa) settembre 1924, alle ore 12.15.
Che consiglio dargli? Innanzitutto impiccare il suo Oblomov come Fellini impiccò il critico Daumier in 8½ e poi farsi un bel viaggetto il giorno del suo prossimo compleanno.
Ciro Discepolo
Tratto dal libro Ritratti di celebrità, edizioni Ricerca '90, 1991