Astrologi "veri" ed astrologi fasulli
di Francesco Maggiore
Spero che non me ne voglia, Corrado Lamberti, se prendo "in prestito" il titolo dell'articolo da Lui pubblicato sul n°96 della rivista della quale è Direttore Responsabile: "l'Astronomia".
Prima, però, di parlare di Astrologi "veri" e fasulli, è necessario un breve "flash-back".
La saga ha inizio sul n° 82 della pregevole rivista (Novembre '88), con la pubblicazione di una lettera ricevuta da Paul Kurtz e Andrew Fraknoi, il primo docente di Filosofia alla State University di New York a Buffalo e presidente del CSICOP (Commitee for the Scientific Investigation of Claims of the Paranormal), il secondo direttore esecutivo della Società Astronomica del Pacifico. Prendendo lo spunto dallo scandalo allora suscitato dalla scoperta degli interessi astrologici della Prima Famiglia d'America, i due si lanciano in una serie di amenità alle quali ognuno di noi dovrebbe esser pronto a rispondere abbastanza facilmente: la sconoscenza di Urano, Nettuno e Plutone da parte dei Padri classici dell'astrologia; l'opportunità di elevare il tema per il momento della nascita o per quello del concepimento (evidentemente i due sconoscono l'esistenza dell'Astrologia Oraria, magistralmente applicata, ad esempio, dal grande Lilly); la mancata considerazione dell'essere stato il parto cesareo, indotto o ritardato; l'influenza gravitazionale dell'ostetrica sul nascituro, sicuramente maggiore, in termini matematici, di quella di qualsiasi pianeta; il ruolo del patrimonio genetico, nonché delle influenze culturali e ambientali; l'inaffidabilità delle rubriche astrologiche dei quotidiani, "ridicolmente" ammessa dagli stessi Astrologi; il fatto che - udite udite! - se gli Astrologi fossero in grado di prevedere il futuro dovrebbero dimostrarlo sbancando i casinò di Las Vegas e Atlantic City. Il tutto, condito dalla citazione delle sconfessioni (mamma statistica alla mano!) da parte di Culver, Ianna, Dean e Carlson, allo scopo di dimostrare che "per essere generosi, l'astrologia è una sorta di chewing gum psicologica", e di invitare le testate giornalistiche "a smettere di pubblicare rubriche di astrologia o, in subordine, di far precedere tale pubblicazione dall'avvertenza: 'Questa rubrica va letta per puro e semplice divertimento. Gli oroscopi non hanno alcun valore scientifico e predittivo'".
Sul n°91 della rivista (agosto-settembre '89), il Direttore pubblica con grande piacere una lettera di Lorenzo Montali, che dà la lieta novella della fondazione, a seguito di due assemblee promosse dall'onnipresente Piero Angela a Torino e Milano, del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale). L'autorevole organismo (non si può definire altrimenti, dato che può contare su un comitato di garanti composto da Edoardo Amaldi, Silvio Garattini, Margherita Hack, Giuliano Toraldo di Francia e Aldo Visalberghi), ovviamente, pone sullo stesso piano "il fiorire del mercato degli astrologi" e quello dei maghi, dei guaritori, nonché la "diffusa tendenza all'irrazionalità" che si esprime nell'interesse per i fenomeni "paranormali o ufologici" e nelle pratiche mediche cosiddette alternative. Incredibilmente nessuno trova da ridire su questo fare di tutta l'erba un fascio, né tra noi "Astrologi" né tra i Medici, che avrebbero avuto parecchio da riflettere (e da replicare!) ad un articolo apparso sul n°½ del Bollettino ufficiale del CICAP, in cui si mette in berlina, insieme al Medico francese autore di alcune ricerche sulla memorizzazione dei soluti da parte dell'acqua, tutta la Medicina Omeopatica (che pure funziona!), sbrigativamente fatta rientrare nel novero delle "medicine alternative" (?). chiunque fosse interessato a ricevere questo Bollettino può scrivere al CICAP, c/o Lorenzo Montali, Via Ozanam 3, 20219 Milano.
Arriviamo, così, al n°96 de "l'Astronomia" (febbraio '90). E cominciano i guai! Su questo numero, infatti, compare una lettera di Mario Davanzo, Segretario Generale dell'Albo Professionale Europeo dei Consulenti-Operatori del Paranormale e dell'Occulto di Firenze. Lo Stesso, rivolgendosi alla Sig.ra Hack (Direttore della stessa Rivista), la invita a smetterla di prendersela con Maghi eAstrologi, magari decidendosi a dare una mano all'associazione da lui rappresentata per consentire di legalizzare, dice, "queste professioni vecchie come il mondo e che hanno partorito astronomi-astrologi di fama eterna, guaritori-stregoni-medici (SIC!) di altrettanta fama". E si affretta ad affermare la propria disponibilità alla messa in berlina di "Astrologhi e Maghi fasulli", ovviamente nell'interesse di "chi opera nella verità e nella conoscenza" (cioè di chi è iscritto all'Albo da lui rappresentato!). ovviamente questo è un invito a nozze per il buon Lamberti che, appunto nel suo intervento intitolato "Astrologi 'veri' e astrologi fasulli", ridicolizza il Sig. Davanzo, sostituendosi alla Sig.ra Hack in quanto il commento positivo alla nascita del CICAP recav la sua firma. Né gli si possono rimproverare frecciate del tipo "immagino che ci siano dei criteri sulla base dei quali l'Albo accoglie oppure rifiuta le iscrizioni; sarebbe interessante che venissero resi noti così da poterli analizzare" e "mi attendo una lista di nomi di pranoterapeuti fasulli, di astrologi venditori di fumo, magari consulenti di industrie e collaboratori di riviste del settore, di cartomanti da strapazzo resi celebri dalle TV private", oppure proposte come "il suo Albo Professionale denunci apertamente sulla stampa, sul bollettino del CICAP se vuole, i ciarlatani, quelli che lei chiama 'i troppi praticanti impostori'. Ne faccia i nomi e cognomi. Dica perché l'Albo Professionale non li riconosce". Neanche questa volta qualcuno reputa necessaria una risposta: e come farlo, d'altronde? Io stesso, pur avendo intenzione di intervenire sulla rivista (a ben diritto, in quanto iscritto alla locale associazione di Astrofili!) per rivendicare il mio e l'altrui sacro diritto di portare avanti una seria ricerca sull'Astrologia senza essere messo dal primo CICAP di questi alla stregua di Maghi ed ufologi, l'ho dovuta prontamente cestinare, dopo l'intervento del Sig. Davanzo. E questo anche perché, se avessi citato la mia appartenenza al CIDA, non avrei potuto negare che anche questo organo sta portando avanti la creazione di un Albo Professionale, disgraziatamente altrettanto privo di credibilità di quello rappresentato dal Sig. Davanzo!
L'atto finale della saga (o della farsa) vede la luce sul n°105 della rivista (dicembre '90). In questo numero Lamberti pubblica ben tre delle "molte note di commento" pervenutegli sulla lettera del Davanzo. E dal momento che, ovviamente (e, perché no, giustamente), queste note sono tutte ipercritiche nei confronti del Davanzo, ne approfitta per trarre le proprie conclusioni. Che, ovviamente, non possono prescindere da ciò che ha scoperto, nel frattempo, sull'eminente rappresentante dell'Albo: lo stesso, a quanto pare, è riuscito ad affiliare la propria associazione alla CISL, forte della proposta del democristiano On. Felice Contu, che tre anni fa proponeva in Parlamento l'istituzione di un Albo Professionale dei consulenti-operatori della pranoterapia, dell'erboristeria, del paranormale e dell'astrologia, ricordando come, già allora, gli operatori nel "settore" fossero già più di 70mila e vantassero "una sempre crescente acquisizione di scientificità e considerazione nell'ambiente culturale". Dall'appoggio di un Onorevole, quindi, a quello del Sindacato. Se al tutto si fosse aggiunto un autorevole parere positivo da parte della Sig.ra Hack, il gioco sarebbe stato fatto, e l'Albo del Sig. Davanzo sarebbe stato quello ufficiale per i consulenti-operatori para-tuttologi!
Come dare torto al Lamberti, riguardo al tono delle sue conclusioni? Se accettiamo che persone del genere si qualifichino come autorizzate a rappresentarci, non abbiamo neanche diritto a lamentarci quando il Direttore Responsabile di una rivista qualificata come "l'Astronomia" ci pone sullo stesso piano di chi si interroga sugli effetti del numero 13 o di chi crede negli effetti afrodisiaci del corno di rinoceronte.
E non mi si risponda che nessuno dei lettori di "Ricerca '90" conosce il Sig. Davanzo: un Albo vale l'altro, se basato sul superamento di esami autonomamente ed arbitrariamente indetti da un'associazione che "si nasconde dietro etichette e timbrature statali spurie", come giustamente sottolineato dall'On. Andreoli nell'intervista rilasciata a Ciro Discepolo e pubblicata sul n°4 di "Ricerca '90".