10 risposte per 10 domande
di Ciro Discepolo e Francesco Maggiore
2. Perché è il momento della nascita, e non quello del concepimento, cruciale per l'astrologia? L'astrologia sembra scientifica ad alcuni perché l'oroscopo è basato su un dato preciso: il momento della nascita. Quando l'astrologia si sviluppò, molto tempo fa, tale momento era considerato l'istante della magica creazione della vita. Ma oggigiorno noi sappiamo che la nascita è la fase culminante dei nove mesi di costante sviluppo nell'utero. Anzi, gli scienziati ora ritengono che molti aspetti della personalità di un bambino siano fissati molto prima della nascita. Io sospetto che il motivo per cui gli astrologi si affidano ancora al momento della nascita ha poco a che fare con la "teoria" astrologica. Quasi ogni cliente sa quando è nato/a, ma è difficile (e forse imbarazzante) identificare il momento del concepimento di una persona.
2. Sarei molto più cauto del Fraknoy nell'accusare d'ignoranza i popoli antichi. Quando l'Astrologia si sviluppò (e cioè circa tremila anni fa) l'uomo era già perfettamente cosciente del fatto che la nascita rappresentava solo il momento culminante di nove mesi di gestazione. La Medicina Tradizionale Cinese, che risale a periodi quasi altrettanto remoti, nel suo linguaggio ricco di metafore (ma tutt'altro che superficiale) distingue la cosiddetta Anima Embrionale (Tsing o Po) dall'Anima Aerea (Tsri o Houen), che il neo-nato riceverebbe al momento del suo primo vagito. È solo da quel momento che il bambino può essere considerato un individuo autonomo, per l'antica medicina cinese come per l'Astrologia. Ma a questa domanda è possibile rispondere anche in un altro modo. L'astrologia si può inquadrare anche secondo il principio di sincronicità di Jung. L'uomo ha osservato, per migliaia di anni, il collegamento che esiste tra la nascita di un bambino e le corrispondenti posizioni celesti degli astri del nostro sistema solare. Nessuno ci impedirebbe di creare una nuova astrologia basata sul giorno del concepimento o anche sul quattordicesimo o diciassettesimo giorno dopo la nascita del bambino. Ma, in questo modo, per raggiungere il grado di conoscenza attuale, in questa disciplina, occorrerebbe mettere insieme le osservazioni di altre migliaia di anni a venire.
3. Se l'utero della madre può proteggere dagli influssi astrologici fino alla nascita, possiamo ottenere lo stesso effetto con un involucro di bistecche? Se così potenti forze emanano dai cieli, per quale motivo esse vengono inibite prima della nascita da un sottile schermo di muscoli, carne e pelle? Se il possibile oroscopo di un bambino è insoddisfacente, potremmo ritardare l'azione delle influenze astrologiche avvolgendo immediatamente il neonato con un involucro di bistecche fino a che i segni celesti saranno più favorevoli?
3. Il metodo sarebbe certamente più economico di quelli ai quali facciamo usualmente ricorso (come ad esempio le Rivoluzioni solari mirate!). Scherzi a parte, la risposta a questa domanda è implicita in quella fornita alla precedente. Volendo ricorrere ad un'altra metafora, potremmo dire che il bambino all'interno dell'utero materno è come una pellicola fotografica alla quale non siano ancora stati aggiunti il nitrato d'argento ed il bromuro (o cloruro) di potassio: risente sicuramente dell'influsso degli astri, ma non è ancora capace di fissarlo in sé.
4. Se gli astrologi sono così abili come affermano, perché non sono più ricchi? Alcuni astrologi rispondono che essi non sono in grado di predire eventi particolari, ma solo tendenze generali. Altri affermano di avere il potere di prevedere i grandi eventi, ma non i piccoli. Ma in ogni caso gli astrologi potrebbero ammassare miliardi pronosticando il comportamento generale del mercato finanziario o delle borse merci, evitando così di imporre alti onorari ai propri clienti. Nell'ottobre del 1987, quanti astrologi previdero il "lunedì nero" in Borsa, mettendo in guardia i loro clienti?
4. La risposta parte dalla considerazione, innanzitutto, che l'astrologia permette di fare previsioni e non pronostici. Occorre distinguere le due cose. Se esaminiamo l'acqua che sta scaldando in una pentola, conoscendo la sua concentrazione salina, nonché l'intensità di calore con cui viene riscaldata, la pressione barometrica del luogo e qualche altra variabile, allora si potrà "prevedere" in quanto tempo l'acqua bollirà. Se, invece, diciamo che il primo numero estratto sulla ruota di Bari, sabato prossimo, sarà il 15, allora facciamo un pronostico. Gli astrologi, ripeto, si occupano di previsioni e non di pronostici. Ma io, a mia volta, chiedo al redattore di questa domanda: perché non sono più ricchi i meteorologi? Anche loro, se non sbaglio, pretendono di prevedere eventi futuri! E non credo che svolgano gratuitamente il loro lavoro...
5. Tutti gli oroscopi compilati prima della scoperta dei tre pianeti più esterni sono sbagliati. Alcuni astrologi affermano che il segno zodiacale (la posizione del Sole sullo Zodiaco al momento della nascita, che la maggior parte degli oroscopi sui quotidiani usa come unico riferimento), è una guida inadeguata per comprendere gli effetti del cosmo. Questi professionisti "seri " (generalmente quelli che hanno abbandonato il redditizio affare della vendita di articoli ai giornali) insistono nell'affermare che l'influenza di tutti i corpi celesti di maggiori dimensioni del sistema solare deve essere presa in considerazione - compresi Urano, Nettuno, e Plutone, che non furono scoperti, rispettivamente, fino al 1781, al 1846, e al 1930. In tal caso, che accade della pretesa di molti astrologi secondo i quali la loro arte ha condotto a predizioni accurate per molti secoli? Tutti gli oroscopi compilati prima del 1930 erano sbagliati. E come mai le imprecisioni in questi oroscopi non hanno portato gli astrologi a dedurre la presenza di Urano, Nettuno e Plutone molto prima che gli astronomi li scoprissero? Che succede se gli astronomi trovano un decimo pianeta? E che dire degli asteroidi e dei satelliti di dimensione planetaria del sistema solare esterno?
5. Cerchiamo di procedere con ordine: nessuno ha mai detto che gli "oroscopi" precedenti al 1781 erano "sbagliati". Il termine esatto, tutt'al più, sarebbe "incompleti". Anche le leggi di Keplero, peraltro, sono precedenti al 1781 (le prime due furono enunciate nel 1609, la terza nel 1619), eppure restano valide nonostante le correzioni su base relativistica del moto del perielio di Mercurio... Quanto ai satelliti di dimensione planetaria, nonostante non siano ancora chiare le modalità secondo cui la posizione degli altri corpi del Sistema Solare influenza il nostro, resta assolutamente ovvio che essa è in qualche modo legata alla distanza. Di conseguenza la Luna, per quanto sia solo un satellite, esercita un'influenza fortissima, mentre è per noi assolutamente impossibile distinguere l'influenza di Ganimede, Titano o Tritone da quella di Giove, Saturno o Nettuno.
6. Dobbiamo condannare l'astrologia come una forma di fanatismo? In una società civile noi deploriamo tutti i sistemi che giudicano l'individuo semplicemente in base al sesso, al colore della pelle, alla religione, alla nazione di origine, o ad altre circostanze casuali della nascita. Nonostante ciò gli astrologi vantano di valutare la gente basandosi su un'altra circostanza casuale legata alla nascita - le posizioni degli oggetti celesti. Forse che rifiutare un appuntamento ad un Leone o un lavoro ad una Vergine non è cosi riprovevole come rifiutare un appuntamento ad un Cattolico o un lavoro ad una persona di colore?
6. Certamente lo è. È per questo che, come astrologi, teniamo a fare gli opportuni distinguo tra la disciplina di cui ci occupiamo e l'oroscopia segnosolare, riguardo alla quale mi sembra tuttavia più opportuno parlare di superstizione piuttosto che di fanatismo.
7. Perché scuole diverse di astrologia sono così in disaccordo l'una con l'altra? Gli astrologi sembrano essere in disaccordo sulla maggior parte degli aspetti fondamentali del loro mestiere: se tener conto della precessione dell'asse della Terra, quanti pianeti e altri oggetti celesti devono essere considerati, e - soprattutto - quali tratti della personalità si associano con ciascun fenomeno cosmico. Leggete 10 diverse colonne di astrologia, o procuratevene una letta da 10 differenti astrologi, e probabilmente otterrete 10 differenti interpretazioni. Se l'astrologia è una scienza, come pretendono i suoi sostenitori, perché i suoi cultori non convergono su una teoria comune dopo migliaia di anni di raccolta di dati e di affinamento della loro interpretazione? Le idee scientifiche generalmente convergono nel tempo man mano che vengono verificate in laboratorio o altrove. Invece i sistemi basati sulla superstizione o su credenze personali tendono a divergere man mano che i loro adepti fanno carriera separatamente manovrando per il potere, denaro o il prestigio.
7. Nulla da obiettare su questo. È proprio vero che, in mancanza di un sistematico lavoro di ricerca, ogni astrologo ha teso a camminare per la propria strada. Quanto a questo dovremmo davvero fare autocritica, unitamente ai rappresentanti di tante discipline regolarmente insegnate nelle Università, ma ciò nonostante segnate da posizioni a dir poco contraddittorie tra i loro più autorevoli rappresentanti...
8. Se l'influenza astrologica è trasportata da una qualsiasi forza nota, perché sono i pianeti ad avere l'effetto maggiore? Se gli effetti dell'astrologia possono essere attribuiti alla gravità, alle forze di marea, o al magnetismo (ciascuna di queste cause è invocata da una scuola diversa), anche uno studente di fisica alla prime armi può eseguire i calcoli necessari per stabilire che cosa realmente influenzi un bambino appena nato. Questi calcoli sono stati eseguiti per molte diverse situazioni nel volume di Roger Culver e Philip lanna "Astrology: True or False". Per esempio, risulta che l'ostetrica che assiste il bambino possiede un'attrazione gravitazionale che è sei volte quella di Marte, e una forza di marea duemila miliardi di volte piu intensa. Infatti l'ostetrica possiede certamente meno massa di Marte, ma è enormemente più vicina al bambino.
8. Vuol dire che la forza planetaria della quale ci occupiamo, che non è certo né quella gravitazionale né quella mareale, non è tanto funzione della loro massa, quanto piuttosto della loro distanza
9. Se l'influsso astrologico è trasportato da una forza ignota, perché questa è indipendente dalla distanza? Tutte le forze ad ampio raggio d'azione che noi conosciamo nell'universo diventano sempre più deboli con l'allontanarsi degli oggetti. Ma, come ci si potrebbe aspettare in un sistema geocentrico costruito migliaia di anni fa, le influenze astrologiche non dipendono affatto dalla distanza. L'importanza di Marte nel vostro oroscopo è la stessa, sia che il pianeta sia della stessa parte del Sole insieme con la Terra, sia che si trovi sette volte più lontano dal lato opposto. Una forza che non dipende dalla distanza sarebbe una scoperta rivoluzionaria.
9. L'influenza di Marte è identica in entrambi i casi da un punto di vista qualitativo e non quantitativo. Una dose 1000CH di un rimedio omeopatico è enormemente più potente di una dose 5CH dello stesso rimedio, nonostante nella prima non siano riscontrabili tracce neppure infinitesimali del prodotto usato per ottenerla. Eppure l'omeopatia funziona! Come mai? Solo effetto placebo? E come mai, allora, funziona anche in veterinaria? Quel che non si vuole cogliere, è la necessità di rivisitare criticamente certi dogmi della scienza alla luce di inesplicabili contraddizioni evidenziate da discipline, come l'Astrologia o l'Omeopatia, che restano eretiche solo per l'atteggiamento dogmatico di certi studiosi.
10. Se gli influssi astrologici non dipendono dalla distanza, perché non esiste un'astrologia delle stelle, delle galassie e dei quasar? L'astronomo francese Jean-Claude Pecker ha osservato che gli pare segno di chiusura mentale degli astrologi il limitare la loro attività al nostro sistema solare. Miliardi di stupendi corpi celesti in tutto l'universo sommerebbero il loro influsso a quello dei nostri esili e piccoli Sole, Luna e pianeti. Un cliente il cui oroscopo ometta gli effetti di Rigel, della pulsar del Granchio e di M 31, ha veramente ricevuto indicazioni complete?
10. Sicuramente sì, dato che abbiamo già chiarito che la distanza è una variabile sicuramente significativa. M 31, ossia la galassia di Andromeda, con rispetto parlando potrebbe non esistere più da due milioni di anni, dal momento che la luce, viaggiando a 300.000 Km al secondo, ne impiega di più (circa 2,2) per arrivare fino ai nostri occhi...