Ricerca statistica su 13.498 casi di patologie epatiche di Ciro Discepolo e L.Miele
La svolta (o la involuzione) del XXI secolo.
Come si sa, con l'introduzione della nuova legge sulla privacy (non solo italiana) ciascuno può, senza particolari difficoltà, andare a curiosare nella "cartella delle tasse" di ogni cittadino e scoprire se costui ha una domestica, se possiede più automobili, barche e quant'altro. Nessuno può, invece, chiedere a che ora sia nato un altro cittadino dello Stato. Misteri della democrazia. Oggi, infatti, per avere il vostro estratto di nascita, dovete presentare una regolare domanda al Tribunale della vostra città e un magistrato, dopo avere esaminato la vostra richiesta, deciderà se accordarvi o no tale permesso. Se desiderate conoscere l'orario di nascita di un altro cittadino, non se ne parla nemmeno. In alcune città come Roma (mi hanno riferito, ma non sarei pronto a giurare su ciò), dopo avere espletato la lunghissima pratica presso il Tribunale per ottenere il vostro estratto integrale di nascita, il Comune ve lo rilascia in busta chiusa e vi ordina di non aprire la stessa, ma di consegnarla direttamente all'Ente che ne ha fatto richiesta per una pratica da voi avviata. Va da sé che in tali condizioni, se le cose non cambieranno radicalmente e presto, la ricerca astrologica sarà finita per sempre. O, almeno, sarà finita quella che abbiamo immaginato fino a oggi. In un numero di qualche anno fa, su Ricerca '90, intervistammo in proposito la collega Grazia Bordoni che in materia è un'autorità. Recentemente c'è stata una piacevole eccezione. La collega Danielle Flamant Paparatti, psicologa e astrologa, ha presentato a un piccolo comune siciliano, una richiesta ufficiale dell'Associazione Culturale Ricerca '90 e, a mezzo della stessa, ha ottenuto il permesso di accedere liberamente ai registri degli atti di nascita originali per una grossa ricerca sui gemelli. Ma si tratta di mosche bianche che non ci possono rassicurare su di un simile andazzo.
Dato che una fetta importante della nostra libido viaggia in direzione della ricerca, ci siamo posti il problema: smettere per sempre di fare ricerca, dandola vinta a questi burosauri, o cercare altre strade per fare statistica? Abbiamo scelto la seconda opzione e ci siamo detti che forse avremmo potuto tentare una ricerca che avevamo in mente da decenni e per la quale era sufficiente conoscere soltanto la data e non l'orario di nascita del campione utilizzato.I file inviatici dai due ospedali (ma qui riferiamo
soltanto sul primo) erano in formato Word (il primo) e avevano bisogno
di essere convertiti nel formato Gauquelin. Per quale motivo?
Perché noi (C. Discepolo e L. Miele, N.d.R.), nel progettare nuove
ricerche, avevamo lavorato, con la fondamentale collaborazione di Mario
Miglietta (laureando in ingegneria informatica) a un software che ci
permettesse di effettuare ogni tipo di analisi statistica. Tale software
che non è in vendita, prevede tre tipi di ingressi di dati: da file
Gauquelin, da file Bordoni (DBF) e da tastiera, per inserimento manuale. Dunque abbiamo proceduto, con l'aiuto di altri
tecnici, alla conversione di detti file lavorando principalmente in
Excel e ottenendo un campione finale di 13.498 soggetti. Alcuni (2)
soggetti, del file originale, sono andati persi perché Excel lavora dal
1900 in poi e costoro risultavano nati prima di tale data. Avremmo
potuto inserirli manualmente, ma abbiamo preferito lasciare le cose come
stavano. I casi esaminati si riferiscono a ricoveri avvenuti
nell'Ente Nord, nell'anno 1998. Ricoveri vuol dire che, se nel file
di origine, era scritto due volte 11 febbraio 1923, ciò poteva
significare sia che due soggetti della stessa data di nascita erano
stati ricoverati nel periodo suddetto e sia che lo stesso soggetto fu
ricoverato due volte. Non potendo distinguere tra le due ipotesi, le
abbiamo inserite entrambe. Precisiamo, tuttavia, che si tratta di una
notevole minoranza rispetto alla generalità dei dati analizzati.
Dobbiamo, però, fare un passo indietro. Giustamente
i responsabili dell'ente ospedaliero interpellato ci invitavano a
precisare meglio la nostra richiesta. In altre parole non è possibile
dire "malati di fegato", ma occorre riferirsi a una precisa
terminologia medica e a una corrispondente classificazione universale.
Anche qui ci sono stati di aiuto proprio i
responsabili ospedalieri in oggetto. Ci hanno consigliato di riferirci a
due volumi intitolati "Classificazioni delle malattie, traumatismi e
cause di morte", editi dall'ISTAT (Istituto Centrale di Statistica).
La versione da noi consultata è quella del 1975 (nona revisione,
tuttora in uso).
Le epatopatie considerate da noi sono le seguenti:
070.4, 070.5,
070.6, 155.0, 155.1, 155.2, 570, 571.0, 571.1, 571.2, 571.3, 571.4,
571.5, 571.6, 571.8, 571.9, 573.1, 573.2, 575.0, 575.1, 575.2, 575.3,
575.4, 575.5, 575.6
10.478 casi di "Malattia epatica cronica e
cirrosi", classificazione 571.0 (Fegato grasso alcolico), 571.1
(Epatite acuta alcolica), 571.2 (Cirrosi alcolica del fegato), 571.3
(Danno alcolico del fegato, non specificato), 571.4 (Epatite cronica), 571.5 (Cirrosi del
fegato senza menzione di alcool), 571.6 (Cirrosi biliare), 571.8 (Altre
malattie croniche del fegato non alcoliche), 571.9 (Malattia cronica del
fegato non specificata, senza menzione di alcool).
2027 casi di
"Tumori maligni del fegato e dei dotti biliari intraepatici",
classificazione 155.0 (Del fegato, primitivo), 155.1 (Dei dotti biliari
intraepatici), 155.2 (Del fegato, non specificato se primitivo o
secondario).
In ogni ricerca
che voglia aspirare a essere tale, in senso scientifico, occorre
rapportarsi a un campione di riferimento, ovvero a un gruppo di
controllo che faccia da verifica. Qui sorgeva un problema di non facile
soluzione. In che modo avremmo potuto ottenere un campione di controllo
rispetto alla nostra ipotesi di partenza? Ci è venuta un'idea e
l'abbiamo applicata. Abbiamo chiesto allo stesso ente ospedaliero,
sempre per l'anno 1998, di procurarci un campione di dati relativi
all'infarto del miocardio (classificazione 410 e successivi). Sempre
secondo la nostra ipotesi di partenza, in questi casi, non avremmo
dovuto trovare affatto una presenza di Giove in Sagittario superiore
alla media dei segni considerati.
Ricerca
su 13.498 casi di epatopatie |
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Giove
in Ariete |
1141 |
(8,453%) |
Giove
in Toro |
1125 |
(8,334%) |
Giove
in Gemelli |
1110 |
(8,223%) |
Giove
in Cancro |
1154 |
(8,549%) |
Giove
in Leone |
1163 |
(8,616%) |
Giove
in Vergine |
1068 |
(7,912%) |
Giove
in Bilancia |
1131 |
(8,379%) |
Giove
in Scorpione |
1130 |
(8,371%) |
Giove
in Sagittario |
1235 |
(9,149%) |
Giove
in Capricorno |
1011 |
(7,489%) |
Giove
in Aquario |
1082 |
(8,016%) |
Giove
in Pesci |
1148 |
(8,504%) |
Valore
medio teorico 13.498 diviso 12 |
1124 |
(8,333%) |
Totale |
13498 |
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Ricerca
su 6337 casi di infarto del miocardio |
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Giove
in Ariete |
572 |
(9,026%) |
Giove
in Toro |
502 |
(7,921%) |
Giove
in Gemelli |
502 |
(7,921%) |
Giove
in Cancro |
535 |
(8,442%) |
Giove
in Leone |
560 |
(8,836%) |
Giove
in Vergine |
499 |
(7,874%) |
Giove
in Bilancia |
516 |
(8,142%) |
Giove
in Scorpione |
510 |
(8,047%) |
Giove
in Sagittario |
550 |
(8,679%) |
Giove
in Capricorno |
528 |
(8,333%) |
Giove
in Aquario |
554 |
(8,742%) |
Giove
in Pesci |
509 |
(8,032%) |
Valore
medio teorico 6337 diviso 12 |
528 |
(8,333%) |
Totale |
6337 |
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Subito dopo
avere ottenuto detti risultati, scrivemmo (lo fece C. Discepolo anche a
nome di L. Miele, N.d.R.) la seguente lettera:
è con una certa emozione che le scrivo. Sono le
23.20 e ho appena finito di processare i dati da voi gentilmente
fornitici: crediamo di avere ottenuto un risultato abbastanza
straordinario! La nostra ipotesi di partenza era che avremmo dovuto
trovare, per le patologie epatiche, una maggiore presenza di Giove in
Sagittario rispetto a tutte le altre 11 possibili posizioni celesti di
tale astro. Ora io non so se il numero ottenuto è significativamente
importante sul piano statistico (perché non so calcolare lo Z), ma, a
primo acchito, rilevo che esso è superiore, e non di pochissimo,
rispetto a tutti gli altri numeri.
La frequenza teorica sarebbe dovuta essere pari a
un dodicesimo di probabilità di avere Giove in ciascun segno = 1124 e
cioè 8.333%.
So bene che ci potranno pervenire molte critiche,
da un punto di vista strettamente statistico, ma a me sembra già un
risultato grandissimo avere trovato esattamente ciò che ipotizzavamo e
che la mia pratica trentennale di astrologia mi diceva essere vero.
Appena sarà pronta le manderò l'intera relazione che verrà
pubblicata sul mio trimestrale Ricerca '90. Non ometterò di
inserire anche la sua critica (senza nominare lei e l'Ente, come da
sua richiesta) e resterò in attesa anche di nuove critiche da parte di
esperti di statistica. Intanto procederò, quanto prima, a processare i
dati di un altro ente ospedaliero. Sono stato fermo tanti mesi perché
il tecnico, che ci doveva convertire i file dal vostro formato a quello
che necessitava, ha impiegato molto a svolgere il lavoro (per impegni
precedentemente assunti) e poi lo abbiamo dovuto riprendere più volte
perché la conversione presentava dei difetti.
Se lei volesse sapere qualcosa di più sulle
nostre precedenti ricerche, potrebbe visitare il sito www.cirodiscepolo.it dove si può scaricare gratuitamente anche un nostro libro su tale
argomento.
Molti cordiali saluti
Potreste pensare che tale critica ci sia spiaciuta
particolarmente o ci abbia indispettito, ma non è affatto così, sia
per la gratitudine che dobbiamo alla dottoressa in questione e sia perché,
non lo dimentichiamo, esiste un fortissimo pregiudizio generale nei
confronti dell'astrologia, pregiudizio alimentato da quell'esercito
di nostri colleghi che non si comportano bene e danno luogo a una
divulgazione troppo popolare, per non dire a una prostituzione, della
nostra disciplina. Dunque non dobbiamo sorprenderci se la dottoressa non
prende neanche in considerazione, tra le possibili "cause" delle
epatopatie, oltre l'uso indiscriminato di fenossiacidi, anche la
presenza di Giove in Sagittario.
Sul fatto che noi non abbiamo testato tutte le
patologie che esistono al mondo, ciò dipende solo da loro e saremmo
stati felici di poterlo fare se ci avessero fornito i dati. E non è
detto che ciò non avverrà in futuro.
Altra critica che possiamo produrre noi stessi è la
seguente. Le nascite analizzate si riferiscono agli anni 1900 -1978 e
noi, nel calcolare la frequenza media di Giove nei segni, abbiamo
applicato la divisione 1 a 12. È evidente, però, che se facessimo i
calcoli al millesimo, scopriremmo che in detti 78 anni Giove non è
stato un tempo perfettamente uguale in ogni segno. Tuttavia, siamo certi
che se qualcuno si volesse prendere la briga di effettuare un simile
calcolo, finirebbe per scoprire che Giove non è stato in Sagittario più
che negli altri segni.
Relazione dell'esperto di statistica sui risultati ottenuti
Ipotesi H0: La
distribuzione della popolazione da cui è stato estratto il campione è
uniforme con medio 1124
Ipotesi H1: Non lo è
Risposta: si può confidare al 99.9% che 1235 è una casuale distribuzione del valore medio uniforme 1124.
I valori campionati osservati testimoniano che in una popolazione ( soggetti che nascono indipendentemente con Giove nei 12 segni) si riscontrano un dodicesimo delle epatopatie in ciascun segno zodiacale occupato da Giove: il 99.9% dei campioni estratti da una tale popolazione presenterebbe le "caratteristiche" di quello osservato.
Domanda: la distribuzione degl'infartuati (distinti per posizione di Giove nello zodiaco) indica che qualche posizione è singolare o che la distribuzione della popolazione, da cui questo campione è estratto, è una distribuzione uniforme di media 6337 : 12 = 528?
(la domanda è logicamente e statisticamente equivalente alla precedente)
Ipotesi H0: La
distribuzione è uniforme con media 528
Ipotesi H1: Non lo è
Dati infarti = 8.679% infarti = 6337
epatopatie = 9.149% epatopatie = 13.498
Esperto di statistica
È un punto da non sottovalutare affatto. Giove in Sagittario, secondo una parte dell'astrologia tradizionale (Gouchon) e secondo la nostra esperienza, non è l'unico item in grado di classificare le malattie epatiche gravi. Il ruolo del segno solare (Sagittario) o dell'Ascendente (Sagittario) o di una sesta Casa in Sagittario, solo per limitarci a tre variabili, potrebbe essere stato preponderante nell'analisi appena condotta e avere, di fatto, indebolito il risultato matematico positivo ottenuto. In altre parole vogliamo dire che i tanti casi registrati, per esempio, di Giove in Ariete, si potrebbero riferire a soggetti che hanno l'Ascendente o la sesta Casa in Sagittario, elemento che non possiamo accertare data la mancanza di ora di nascita dei componenti il campione utilizzato.
Conclusioni
Come si è letto il risultato non è stato significativamente rilevante dal punto di vista statistico. Vale a dire che, secondo tale scienza, lo scostamento percentuale ottenuto dalla colonnina di Giove in Sagittario, rispetto alle altre, sarebbe una pura coincidenza. Noi non possiamo che inchinarci al responso della Statistica, ma restiamo dell'idea che si tratta di un risultato più che interessante. Intanto avevamo una possibilità su 12 di "indovinare" tale maggiore altezza e ci siamo riusciti. Non sappiamo questa puntata, alla roulette, quanto verrebbe pagata, ma pensiamo non sia una "giocata" semplice come puntare sul rosso o sul nero. Inoltre, e qui vorremmo insistere, se noi avessimo potuto effettuare la stessa ricerca, ma con gli orari di nascita dei soggetti presi in considerazione, ovviamente avremmo selezionato almeno cinque variabili: Giove in Sagittario, Sole in Sagittario, Ascendente in Sagittario, sesta Casa in Sagittario o Giove dominante. In quel caso saremmo stati certi che un Giove in Capricorno non mascherava, per esempio, un Giove strettamente congiunto all'Ascendente. Sappiamo anche, però, che con i se e con i ma non si fa la storia e allora procederemo a una nuova ricerca sui dati dell'Ente Centro. Poi si vedrà.
Ringraziamenti
Si ringraziano sentitamente:
Bibliografia essenziale