La posizione di Jung nei confronti dellastrologia
di Lioba Kirfel Barillà
La posizione di Jung nei confronti dell'astrologia,
come risulta dalle sue lettere.
Il lettore italiano trova un riassunto delle lettere di Jung, nelle quali viene trattato l'argomento "astrologia" nel libro di Aldo Carotenuto "Jung e la cultura italiana" (1) che esaminò l'epistolario dal 1911 al 1958, basandosi sull'edizione inglese, pubblicata dalla Princeton University Press. Carotenuto dà ai lettori un giudizio complessivo sulla posizione di Jung nei confronti dell'astrologia, citando alcune frasi direttamente dalle lettere, limitandosi però ad un commento.
Il suo studio comincia così : "Nell'epistolario ci sono ben 23 lettere, dal 1911 al 1958, che hanno come argomento l'astrologia, ed in nessuna di esse, come è stato tentato di far credere, Jung manifesta la sua adesione all'astrologia." (2) L'esposizione finisce con la seguente conclusione : " ... ci sembra chiaro che Jung abbia considerato l'astrologia come un argomento da studiare per le implicazioni psicologiche, così come si studiano le memorie dei mistici o dei grandi ispirati. Niente di più. Voler quindi confondere l'interesse di Jung per l'astrologia con una rivalutazione implicita di essa è pura idiozia, come lo sarebbe se un virologo fosse anche considerato un untore. Che qualche povero uomo o povera donna, consultando un astrologo, tragga un certo sollievo, non dice nulla a proposito della validità dell'astrologia. Chi si rivolge all'astrologia è probabilmente in grave crisi psicologica e come tale soggetto a qualsiasi pratica suggestiva." (3)
Carotenuto dimostra quindi non soltanto una forte avversione contro l'astrologia, ma ritiene anche che Jung è stato altrettanto critico e distante nei confronti dell'argomento, non volendo compromettere la sua fama di scienziato con una materia tanto poco scientifica come l'astrologia.
A mio avviso Carotenuto evidenzia una posizione piena di pregiudizi e poco differenziata in materia astrologica, oltre ad attribuire a Jung un giudizio poco convincente o perfino negativo. Leggendo le lettere junghiane non si può certo dire che l'astrologia è stata l'argomento principale delle sue ricerche psicologiche; tuttavia è un quesito che dal 1911 al 1960 torna regolarmente nell'epistolario, concludendosi con la pubblicazione del libro sulla sincronicità (1952) in cui l'astrologia viene trattata ampiamente, il che dimostra che l'argomento ha avuto un posto non insignificante nella ricerca junghiana.
Ho fatto la stessa analisi di Carotenuto, basandomi però sulle lettere originali, pubblicate da Walter Verlag, Olten. Segue la traduzione delle lettere di Jung sul tema "astrologia", citando le parti più significative ed esaurienti delle lettere.
Al Prof. Sigmund Freud 12 - VI - 1911
... Di sera sono molto impegnato con l'astrologia. Sto facendo dei calcoli oroscopici per rintracciarvi il grado di verità psicologica. Fino adesso ci sono alcune cose strane che a Lei sicuramente devono sembrar incredibili. Nel caso di una signora, il calcolo delle costellazioni dava un'immagine caratteriologica molto specifica con vari eventi precisi, ma che non appartenevano a lei, ma a sua madre; da lei tale caratteristica corrispondeva perfettamente. La signora soffre di un fortissimo complesso materno. Devo dire che nell'astrologia un giorno si potrà scoprire una grande parte della conoscenza di modi intuitivi che è finita nel cielo. Sembra per esempio che i segni zodiacali sono immagini caratteriali, cioè simboli della libido, che rappresentano le caratteristiche libidiche tipiche...
Al dott. L. Oswald 8 - XII - 1928
...Lei fa bene supporre che io considero l'astrologia come un movimento simile alla teosofia che cerca di accontentare la irrazionale bramosia di conoscenza, portandoci però su una strada errata. L'astrologia si trova davanti alle porte dell'università, vedi il caso di un professore di Tubinga che si è sviato per l'astrologia e che ha tenuto un corso di astrologia all'università di Cardiff l'anno scorso. L'astrologia non è semplicemente una superstizione ma contiene certi dati di fatto psicologici (come anche la teosofia) che non sono di poca importanza. L'astrologia in verità non ha niente a che fare con gli astri, ma è la psicologia millenaria (5000 anni) dell'antichità e del medioevo. Purtroppo in questa lettera non posso fornire prove o spiegazioni. ... Ma in tutti quei campi strani c'è qualcosa che vale la pena di conoscere e che oggigiorno il razionalismo velocemente ha messo da parte. Questo "qualcosa" è la psicologia proiettata...
Al dott. Baur 29 - I - 1934
argomento : i calcoli astronomici non corrispondono a quelli astrologici... Il fatto che l'astrologia fornisce tuttavia dei risultati validi prova che non sono le supposte posizioni degli astri che hanno un influsso, ma i periodi che vengono misurati oppure determinati tramite posizioni celesti arbitrariamente denominate. Perciò, il tempo risulta come un flusso di eventi carico di qualità e non come una concezione astratta oppure una condizione di ricognizione come vorrebbe la nostra filosofia. La validità dei risultati dell'I Cing indica nella stessa direzione. Un'analisi accurata dell'inconscio mostra una particolare coincidenza con il tempo che è anche un motivo per cui gli antichi potevano proiettare la cronologia dei contenuti inconsci e percepirli interiormente nelle indicazioni temporali di tipo astronomico. Questo dato di fatto è la base per il collegamento di eventi psichici con una indicazione temporale. Non si tratta quindi di un collegamento indiretto, come Lei presume, ma di un collegamento diretto. ...
Prof. J. B. Rhine novembre 1945
Duke University
Considero la parapsicologia un ramo o una disciplina della psicologia generale, o più specificamente della psicologia dell'inconscio. La psicologia dell'inconscio può dire molto sul rapporto spirito-corpo. La parapsicologia è in grado di dare prova dell'esistenza dei fenomeni fisiologici che hanno un influsso sugli oggetti materiali, oppure fanno apparire corpi fisici in posti dove prima non c'erano e dove non c'era una simile materia. Così la parapsicologia può chiarire il problema sul modo in cui il vivente viene formato e permanentemente riformato dalla psiche inconscia.
Innanzitutto la parapsicologia ha dimostrato che la psiche possiede un aspetto di tempo e spazio relativi.
Posso spiegare la percezione extrasensoriale solamente con la ipotesi di lavoro della relatività di tempo e di spazio...
Nella misura in cui la relatività di tempo e di spazio include la relatività della causalità e la psiche fa parte della relatività tempo-spazio, anche la causalità è soggetta al principio di relatività; e in quanto è microfisica, possiede una indipendenza almeno relativa dalla causalità assoluta. ...
Dal punto di vista psicologico la percezione extrasensoriale è una manifestazione dell'inconscio collettivo. Questa specifica psiche si comporta come ci fosse una (psiche) e non come fosse divisa in tante anime individuali. È non-personale (la definisco una psiche oggettiva). È dappertutto e in tutti i tempi la stessa (se non fosse così, non esisterebbe la psicologia comparata).
Siccome la psiche oggettiva non è limitata ad una persona, non viene nemmeno limitata ad un corpo. Si manifesta quindi non soltanto negli uomini, ma nello stesso tempo negli animali e perfino negli oggetti fisici (vedi l'I Cing e gli oroscopi del carattere). Questi ultimi fenomeni li definisco come la sincronicità di eventi archetipici. ...
Al Prof. B. V. Raman (India) 6 - IX - 1947
... Nelle diagnosi psicologiche difficili faccio spesso fare un oroscopo per acquistare un altro, nuovo punto di vista. In molti casi i dati astrologici contenevano una spiegazione per certi fatti che altrimenti non avrei capito. Da tali esperienze dedussi che l'astrologia è di particolare interesse per lo psicologo. Si basa su un fatto dell'esperienza psichica che chiamiamo "proiezioni", cioè sono per così dire contenuti psichici che troviamo nelle costellazioni degli astri. Originariamente nacque così l'idea che questi contenuti venivano dagli astri, mentre sono semplicemente in un rapporto sincronistico ...
Dott.ssa Aniela Jaffé 8 - IX - 1951
... L'astrologia non è un metodo mantico, ma sembra di basarsi su radiazioni di protoni (dal sole). Devo fare un esperimento statistico per esserne sicuro. ...
Prof. John Thorburn 6 - II - 1952
... Mi ha interessato molto ciò che scrive sui suoi interessi astrologici. Negli ultimi anni me ne sono occupato molto come anche di problemi aderenti e credo che l'argomento mi tiene ancora in qualche modo occupato, cioè il mio inconscio si aggira attorno al problema del tempo. Però non sono in grado di dire precisamente che cosa ne penso; di tanto in tanto acchiappo un scintilla di quello che "esso" ne pensa. In qualche modo è collegato con il tema discusso ultimamente dalla Society for Psychical Research. Un dott. G. R. Smythies proponeva una nuova teoria sullo spazio assoluto o dello spazio-tempo assoluto. ...
Al Prof. Bender 12 - II - 1958
argomento : libro sulla sincronicità
... Il fenomeno sincronistico del mio esperimento consiste nel fatto che in tutti e tre i pacchetti l'aspettativa classica dell'astrologia è risultata vera; ciò rappresenta una improbabilità estremamente grande, sebbene le varie cifre non sono significative. In linea di principio un tale risultato non ha niente a che fare con l'astrologia, ma potrebbe accadere eventualmente con un statistica qualsiasi. Poiché l'esperimento astrologico è per tutta la sua natura un colpo di fortuna; se non fosse così sarebbe casuale. Probabilmente lo è però soltanto in minima parte. ... Lo psicologo che si occupa di processi nell'inconscio sa che tali strani "casi" preferibilmente accadono nell'ambito delle condizioni archetipiche e che spesso una disposizione psichica interiore sembra essere rappresentata da una disposizione parallela che accade nello stesso momento senza che ci sia una dipendenza casuale, in una persona oppure in un animale oppure in un evento. ... Perciò sarebbe meglio (...) riunire tutti i fenomeni che oltrepassano il limite della probabilità sotto l'unico aspetto del significativo colpo di fortuna e di analizzare in quali condizioni emotive tali coincidenze appaiono. ... La mia impostazione mira alle condizioni psichiche del loro apparire, e rinuncio ad una spiegazione energetica semi-fisica. ...
Al Prof. Hans Bender 10 - IV - 1958
... Una spiegazione del fenomeno astrologico è infatti una faccenda difficile. Non sono affatto tentato di dare una spiegazione "o ... oppure". Uso dire : "sia ... sia" e "oppure". Questo. Questo mi sembra anche il caso dell'astrologia. La cosa più ovvia mi sembra, come Lei appunto giustamente sottolinea, il concetto parallelistico. Coincide con la teoria Geulinex-Leibniz sulle corrispondenze collaterali, formulata molto chiaramente da Schopenhauer. (...).
La critica che oppongo a questa teoria è che presuppone una rigida causalità, cioè si basa su una causalità assiomatica. Perciò dovrebbe essere (la corrispondenza parallelistica) regolare. Ma questo è soltanto in un certo modo il caso con numeri molto alti, come ha dimostrato Rhine.
... Il concetto della sincronicità rinuncia a questa "harmonia praestabilita" cioè ad un parallelismo per il motivo che, se si trattasse di quest'ultimo principio, dovrebbe esistere un numero di corrispondenze molto più alto che dovrebbe apparire più regolarmente di quanto in verità accada. ... Anche se non possiamo immaginarci un legame causale e quindi necessario tra un evento e una sua determinazione temporale (l'oroscopo), pare comunque che esista un tale collegamento, poiché ci si basa su una surriportata interpretazione dell'oroscopo, che presuppone e motiva una certa regolarità del fenomeno. Se quindi attribuiamo anche soltanto un limitato senso all'oroscopo, confermiamo già un presente collegamento necessario fra evento e costellazione astrale.
C'è da aggiungere che l'intera determinazione temporale nell'astrologia non corrisponde a nessuna costellazione astrale vera, siccome il punto vernale si è già spostato da lungo tempo dall'Ariete nei Pesci, e che da Ipparco in poi il punto vernale è stato fissato artificialmente a Zero gradi dell'Ariete. La distribuzione delle case è però del tutto fittizia, e quindi è da scartare la possibilità di un collegamento causale con le varie posizioni degli astri e abbiamo a che fare con una determinazione temporale puramente simbolica. Tuttavia rimane la distribuzione generale delle varie stagioni, un fatto importante per l'oroscopo. Poi ci sono per esempio le nascite primaverili ed autunnali che hanno un ruolo particolare nel mondo degli animali. Ci sono anche, oltre agli influssi stagionali, le variabili delle radiazioni dei protoni che hanno, come è stato dimostrato, un notevole influsso sulla vita umana. Sono tutti influssi spiegabili causalmente che parlano a favore dell'esistenza di un collegamento astrologico regolare. Perciò sono tentato, quando è il caso, di includere l'astrologia fra le scienze naturali.
Ma d'altra parte risultano dall'osservazione astrologica anche dei casi in cui si esita a riconoscere valida una spiegazione puramente causale. Per conto mio, in tali casi di previsioni straordinari, ho l'impressione che si tratti di un colpo di fortuna significativo, cioè una coincidenza perché una previsione mi sembra sforzare la possibilità di una spiegazione causale per motivo della sua estrema improbabilità; di conseguenza vorrei prendere in considerazione la spiegazione del principio di sincronicità.
... Come già ribadito, l'astrologia sembra richiedere varie ipotesi e non sono in grado di dichiararmi per l'una o l'altra. Bisognerà rifugiarsi in una spiegazione mista, visto che la natura non si preoccupa di tenere troppo separati ed in ordine i concetti intellettuali che noi usiamo. ...
Stephen Abrams 5 - III - 1959
Parapsychology Society, Chicago
... L'unica cosa che posso dire è che nella maggior parte dei casi sincronistici è costellato un archetipo. Questo è il massimo che posso dire sulla psicologia della sincronicità. L'archetipo ha, come i numeri naturali, la particolare qualità di essere da una parte un fenomeno soggettivo psichico, e dall'altra parte di possedere un'esistenza oggettiva. Come esistono equazioni che concordano a posteriori con fatti naturali, così esistono anche fatti naturali che concordano a posteriori con delle immagini archetipiche. ...
Kurt Hoffmann 3 - VI - 1960
argomento : l'astrologia dei primitivi
... le proiezioni ed interpretazioni coincidono all'incirca con gli albori della coscienza umana ragionante.
C'è un fatto da tenere presente, che non facciamo delle proiezioni ma che essi ci accadono. Questo permette la conclusione che abbiamo letto nelle stelle le nostre prime conoscenze fisiche e innanzitutto psicologiche. Cioè nel più lontano il più vicino. ...
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La lettura delle lettere di C. G. Jung evidenzia il suo progressivo interesse per l'argomento astrologico contemporaneamente ad una sua ricerca nel campo psicologico che si espande da uno studio dell'inconscio individuale a quello collettivo per arrivare ad una connessione tra psiche, mitologia e funzione simbolica. Negli anni 1909-1911 - poco prima delle prime lettere sul tema "astrologia" - Jung lavora sulla sua opera "La libido, simboli della trasformazione" (pubblicato nel 1912) e segue quindi già lo studio della funzione archetipica; non stupisce allora la sua ipotesi che i segni zodiacali potrebbero essere delle caratteristiche libidiche.
La ricerca conduce Jung ad affermare la realtà dell'inconscio collettivo che si manifesta in forma onirica dei simboli, per esempio per l'astrologia nei dodici segni zodiacali.
Con il lavoro sui simboli e trasformazioni della libido, Jung si stacca anche definitivamente dal rigido pensiero di S. Freud. La psiche non è più, come per Freud, un dato commensurabile con contenuti immutabili, bensì un prodotto di una evoluzione incessante. Alla psiche è inerente una dinamica composta dai complessi, archetipi e simboli. Jung intravede nell'astrologia la stessa dinamica, proiettata nella costellazione astrale e l'oroscopo rispecchia, nel grafico circolare, un complesso archetipico.
In seguito viene definita la funzione dell'archetipo come base essenziale per un ordinamento dei processi psichici, senza però attribuirle la funzione della causa prima. La presenza di un archetipo garantisce l'ordine e lo svolgimento di un processo psichico, tuttavia l'inconscio ed i suoi componenti funzionano in maniera del tutto autonoma, fuori dai processi causali o razionali. Di conseguenza, la difficoltà di inserire fenomeni come l'astrologia o quelli mantici in genere, in un ambito razionale come la statistica. Questi fenomeni mantengono sempre una loro inprevedibilità rivelando la loro dinamica psichica nell'atto creativo, come lo è per esempio la lettura di un oroscopo.
Più tardi Jung attribuisce all'oroscopo anche una funzione del tempo e più specificamente del tempo qualitativo: un elemento che diventa decisivo per la definizione del concetto di "sincronicità".
L'ipotesi che dietro le manifestazioni psichiche apparentemente acausali si nasconda un altro strato di psiche occulta fuori della dimensione spazio-tempo, apre a Jung la porta al campo oscuro della parapsicologia. Sperando di trovare chiarimenti sugli eventi paranormali, causali e al di fuori di spiegazioni scientifiche, percepiti soltanto per via di intuizione, si mette in contatto con le ricerche parapsicologiche di J. Rhine. Oltre a fornirgli del materiale classificato secondo la metodologia statistica, emergono interrogativi più specifici che aprono nuove prospettive anche per le arti mantiche come l'astrologia.
L'influsso emotivo come fattore determinante nei risultati degli esperimenti di Rhine spinge Jung a confermare che la funzione archetipica stesse alla base dei risultati sorprendenti.
Era noto che l'effetto emotivo producesse un "abaissement du niveau mental", una sopraffazione della coscienza da parte dei contenuti inconsci. La percezione di spazio e tempo si riduce completamente, regna soltanto un continuum spazio-temporale che rende possibile la coincidenza e la simultaneità di eventi psichici e non-psichici; eventi che manifestano un legame fra di loro basato su una comunanza di significato, ma non un meccanismo causa-effetto.
Jung definì tali eventi da allora in poi come eventi "sincronistici" secondo la sua teoria esposta ed affermata nel suo libro "La sincronicità come principio di nessi acausali", pubblicato nel 1952 (5). Dichiara in questo libro che la concezione scientifica sulla regolarità delle leggi di natura, basata sulla causalità, ha da un punto di vista psicologico, soltanto una validità parziale, perché non tiene atto dei fattori psicologici che invece sono determinanti nello svolgimento e per lo stesso risultato, per esempio, di una statistica (vedi "l'esperimento astrologico" citato nel suo libro). Tali fattori - l'affettività delle persone coinvolte - si basano sull'operare degli istinti, il cui aspetto formale è l'archetipo. (6)
Il fenomeno della sincronicità risulta quindi come coincidenza di due fattori : 1) un'immagine inconscia si presenta direttamente (letteralmente) o indirettamente (simboleggiata o accennata) alla coscienza come sogno, idea improvvisa o presentimento; 2) un dato di fatto obbiettivo coincide con questo contenuto. (7) Applicato all'oroscopo significa che il dato di fatto esterno, oggettivo è la posizione degli astri nel tema natale, rappresentata nel grafico oroscopico, la sua interpretazione invece rappresenta l'immagine inconscia della persona, costellata da uno o più archetipi, con i quali l'astrologo deve mettersi in sintonia. L'oroscopo funziona soltanto se si verifichi una sincronicità tra l'immagine della costellazione celeste ed il cielo psichico all'interno di una persona.
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La posizione diErnst Bernhard nei confronti dell'astrologia:
I pensieri di E. Bernhard riguardanti l'astrologia - qui riportati in quanto primo insegnamento per N. Sementowsky-Kurilo per l'aspetto psicoanalitico dell'astrologia - si trovano nell'unico scritto da lui pervenutoci, la "Mitobiografia" (8).
Sull'argomento astrologico, come su altri argomenti ad esso connessi(i sogni, l'I Cing), Bernhard ci offre una sua visione estremamente ampia e profonda che non si può collocare nell'ambito strettamente psicoanalitico-scientifico (come Jung), ma che include un atteggiamento etico-religioso, vedendo la vita individuale, sia fisica che psichica, legata ad un percorso di destino inserito nel grande processo di sviluppo dell'umanità all'interno del cosmo :
"La grande misteriosa legge del tempo regna anche nel cosiddetto sincronismo (Jung), si sperimenta nell'I King, nel parallelismo psicofisico, nell'armonia prestabilita (Leibniz) e con accentuazione pratica nell'astrologia. Il luogo e il tempo della nascita sono il punto d'incidenza, ma c'è anche un fattore individuale (se si tratti di un uomo, di animale, di pianta, di stato, di varo di nave, o se l'uomo veda la luce come re o come muratore). Qui interferiscono diverse leggi, che infine trovano posto entro la legge individuale. In tale modo gettiamo anche un po' di luce sulla celebre formula astrologica: le stelle "inclinano" ma non costringono; noi diremmo: la costellazione degli astri, a partire dal momento e dal luogo della nascita e con riferimento a essi, si adempie come legge cosmica temporale, a cui tutto in quel momento è soggetto; viene però utilizzata e indirizzata dalla legge entelechiale individuale che si realizza col suo aiuto e attraverso essa. - Ora anche le stelle sono proiezioni, "organi" dell'uomo, create dalle sue immagini. - ... Come la pianta anima il tempo terrestre, l'animale lo spazio terrestre, così l'uomo anima il tempo e lo spazio dell'universo e vi ritrova tanto le proprie immagini interne, quanto il proprio destino esterno. Egli riconosce qui consapevolmente, nell'estrema lontananza, la propria legge interna, che nella cornice del suo destino necessariamente si adempie, plasmata però in un modo unico dalla vera e propria legge entelechiale." (9)
Apparentemente Bernhard si muove nell'ambito del pensiero junghiano, confermando pienamente l'idea della proiezione psichica che sta alla base della considerazione astrologica, come pure l'aspetto del tempo (qualitativo) che è decisivo sia per il tracciare dell'oroscopo sia per la sua interpretazione. Troviamo anche la riserva con la quale dobbiamo accettare l'influsso astrale sulla nostra vita. Il concetto del destino - estraneo a Jung per il discorso astrologico - è per Bernhard fondamentale, e strettamente collegato al concetto dell'entelechia: "Il mondo dei fenomeni e degli accadimenti è vita e manifestazione delle "immagini". Il suo ordine e il suo corso sono determinati dall'entelechia. L'entelechia si esprime attraverso le immagini sui tre noti piani, come istanza autonoma, nella identificazione e nella proiezione. ... La trasformazione dell'uomo singolo è alla fine il confronto tra un'entelechia karmica (archetipi dei genitori, nascite anteriori, animale, pianta, pietra ecc.) e l'entelechia individuale. Dietro al dualismo "entelechia individuale e entelechia karmica" è da porre un'unità entelechiale superiore (Tao) ....
In un processo d'individuazione l'entelechia collettiva viene usata per così dire come materiale per la realizzazione dell'entelechia individuale; con la vittoria dell'entelechia collettiva quella individuale viene costretta al servizio di quella collettiva. ...
L'ethos è immanente all'entelechia e anch'esso costruito su una contrapposizione (necessità del dislivello energetico). Corrisponde all'impulso che l'entelechia ha di realizzarsi, che si afferma come coercizione interna (...) e non consente alcuna deviazione, neppure minima. Così l'ethos è una qualità dell'entelechia. ...
L'entelechia è libera. Il suo ultimo rappresentante in me è la tendenza all'individuazione. In quanto la seguo sono libero. Seguire questa tendenza è l'unica libertà. Ma poiché essa è soprapersonale (ossia poiché la tendenza all'individuazione non proviene dal mio Io) non vi è una libertà personale, sebbene una impersonale che io posso sperimentare come libertà entro una amorosa necessità." (10)
"In base al principio della dottrina dell'ereditarietà è dimostrato che certi motivi di destino, di personalità e di costituzione ritornano continuamente nel corso delle generazioni. ... La sensazione di una certezza "storica" manifesta la presenza di un archetipo che opera in noi come complesso autonomo. (Queste cose sono molto comprensibili a un astrologo, che conosce l'ereditarietà di particolari costellazioni planetarie e zodiacali. ...).
La problematica essenziale che ora si presenta è la questione dell'Io. Anch'esso può venire ereditato come cosiddetto complesso dell'Io e la totalità della psiche - in certe circostanze con un particolare colorito caratteriologico, come, ad esempio, lo esprime l'Ascendente. Un tale complesso ereditario non è naturalmente "lo stesso" di allora, poiché, ad esempio, lo troviamo persino contemporaneamente presente in diversi membri di una stessa famiglia.
Il rapporto tra quello di allora e quello di oggi è da intendersi solo entelechialmente, dove l'entelechia si compone delle varie immagini. ... Il fatto che un "problema" comune si estenda attraverso la vita di un'intera famiglia, di una stirpe, di un ceppo, di un popolo, ci pone nuove domande. Qui vive un essere sopra-individuale, distribuito nella problematica di singoli individui. Così, risolvendo il proprio problema individuale, si risolve anche quello generale!" (11)
Bernhard vede l'astrologia come un sistema utile ed idoneo a raggiungere maggior chiarezza e consapevolezza della propria esistenza psicofisica, come anche al proprio inserimento nel grande processo cosmologico. È evidente che non esamina il quesito astrologico come un fenomeno da analizzare in sé e per sé, perché è convinto dell'attendibilità del risultato astrologico che fornisce o più precisamente fa percepire dati di fatto psichici che sono rappresentati dal tema natale.
Questa "efficacia" è per lui sufficiente per accettare l'astrologia come sistema simbolico che ci mette in contatto con l'inconscio individuale e collettivo.
Da questo quadro ontologico-psichico dell'individuo, la sua visione si espande - e questo è nuovo - anche sul piano trascendentale. Il destino di ognuno è sia un essere legato a una grande legge cosmologica ("karmica") che ad una "armoniosa necessità", cioè una consapevolezza del proprio bisogno religioso-etico per far luce su tutti i quesiti esistenziali dell'essere umano.
Tuttavia questo determinismo e la mancanza di una libertà personale trova una via d'uscita nella "legge entelechiale" che l'uomo sente come impulso all'individuazione. Seguendo questo impulso, che implica appunto un atteggiamento etico, l'individuo si autorealizza e mira verso la sua unità con il Sé, raggiunge quindi un livello superiore / trascendentale dal puro stato psicofisico. Questa via è accompagnata da vie intuitive e sistemi simbolici come lo è appunto l'astrologia.
Lioba Kirfel Barillà
NOTE :
Pubblicato sul numero 6 (Aprile 1991) di Ricerca ’90