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Ricerca astrologica sulla schizofrenia

di Ciro Discepolo


Le ragioni che mi hanno spinto a occuparmi di quest’argomento sono fondamentalmente due.

La prima è che si tratta di una materia poco studiata e che necessita quindi di più attenzione da parte di chi, come me, vuole dare il suo modesto contributo alla ricerca sperimentale in questo campo.

L’altra è che penso si debba spingere la ricerca astrologica maggiormente in direzione di quei settori in cui la scienza cosiddetta ufficiale tace o ha poco da dire.

Mi sembra inutile, infatti, studiare a quali aspetti planetari fa capo un’azotemia cronica quando questa è facilmente diagnosticabile attraverso un semplice esame chimico-clinico.

E neppure la diagnosi astrologica precoce di un’ulcera è così indispensabile come può sembrare. In realtà ogni buon medico, analizzando il fisico, i sintomi, l’anamnesi clinica e il carattere di un individuo, può farlo con altrettanta sicurezza.  A mio avviso occorre, invece, studiare i problemi irrisolti da tutti, tra cui: la schizofrenia e il cancro.

Riguardo il secondo vi è oggi una vera e propria inflazione di ricerche sull’argomento. Schiere di studiosi di ogni disciplina, compresa l’astrologia, lavorano da anni a questo tema cercando di scoprirne la chiave chiarificatrice. Ho deciso invece di approfondire lo studio astrologico della schizofrenia che è stata sommariamente trattata da pochi astrologi.

È necessario, per poterne parlare da un punto di vista astrologico, fare prima un breve riassunto dei risultati a cui è arrivata oggi la psichiatria in merito a detto argomento e citare le opinioni al riguardo dei più grossi nomi della scienza presente e passata.

Il massimo studioso contemporaneo di schizofrenia è il professor Silvano Arieti che attualmente lavora negli Stati Uniti e ha scritto il libro “Interpretazione della Schizofrenia”, tradotto in molte lingue e studiato in altrettante università.

In questo testo, che è considerato un classico della materia, vi è la storia della ricerca medica del male in oggetto, la sintesi del pensiero dei massimi autori che se ne sono occupati e le conclusioni dell’autore stesso.

Ancor oggi l’argomento è fortemente dibattuto e controverso nei riguardi sia della genesi della malattia che della terapia da seguire. Noi ci occuperemo solamente della diagnosi in rapporto alla genesi del male.

Come ho detto vi sono opinioni decisamente discordi sulla sua natura, ma fondamentalmente esistono due categorie antitetiche che fanno capo a due scuole: la scuola organicistica e quella psicodinamica. La prima sostiene la tesi che la malattia è di origine organica e che le manifestazioni patologiche psichiche, tipiche di questo male, non sono altro che l’effetto secondario della malattia che però è di natura certamente fisica.

Gli psicodinamici affermano invece che la schizofrenia è una malattia la cui origine va ricercata in un grave stato di ansietà che si sviluppa in conseguenza di relazioni interpersonali frustranti.

Sempre secondo gli psicodinamici le manifestazioni somatiche e le alterazioni fisiche e biologiche presenti nei malati di demenza precoce, ovvero di schizofrenia, sono l’effetto e non la causa del male.

Anche se attualmente esistono più fautori della scuola organicistica, c’è da dire che questi non sono ancora riusciti a produrre una sola prova a sostegno della loro tesi, mentre gli psicodinamici che comprendono i più grossi nomi della psichiatria e psicologia mondiale, passata e presente, hanno dimostrato, con il sempre più elevato numero di successi terapeutici ottenuti, e che sono appunto basati sull’indagine psichica del paziente, la validità delle loro tesi. Tra questi ricordiamo: Kraepelin, Bleuler, Meyer, Freud, Jung, Sullivan e Arieti.

Sullivan concluse che la schizofrenia, come tutte le malattie psichiatriche, è causata da insoddisfacenti relazioni interpersonali, e in special modo da quelle tra genitori e figli.

Jung disse due cose importanti a proposito della schizofrenia. La prima è che gli schizofrenici vanno classificati come introversi in contrapposizione agli isterici che sono invece estroversi.

La seconda è che pur trattandosi di una malattia psichica con risvolti psicosomatici e quindi dovuta a cattivi rapporti interpersonali tra il malato e l’ambiente a esso circostante, la medesima può svilupparsi solo in quei soggetti che presentano, alla nascita, un inconscio molto sviluppato in contrapposizione a un io debole.

Arieti ha così definito la schizofrenia: “.... è una reazione specifica a un grave stato di ansietà, che ha avuto origine nell’infanzia e che viene provata nuovamente, in forma più intensa, in un periodo successivo della vita.”

Questo è quanto afferma la scienza ufficiale. Vediamo adesso cosa hanno detto, in sintesi, alcuni autorevoli astrologi che si sono occupati dell’argomento.

Il dottor William Tucker, nel suo libro intitolato “Astromedical Diagnosis”, mette in risalto i meccanismi di dissociazione che in questi malati si vengono a creare tra il comportamento razionale e le spinte emozionali  incontrollate e ritiene la congiunzione del Sole con Giove, in quadratura a Marte, quale maggiore significatrice di tale malattia mentale.

In “Enciclopaêdia of Psicological Astrology” Charles Carter esprime l’opinione che la schizofrenia, e le malattie mentali in genere, sono visibili negli oroscopi che hanno una forte eccedenza di cattivi aspetti. E trova inoltre che Marte affligge spesso il governatore della mente e Urano uno o entrambi i luminari. Egli continua dicendo che la Luna e Mercurio sono spesso in cattivo aspetto a Marte e Urano; il Sole è frequentemente afflitto, e la 12^ Casa è generalmente prominente.

Carter conclude citando il 22esimo grado dei Pesci quale grado più direttamente in rapporto alla schizofrenia.

Omar Garrison nel suo libro “Astrologia e salute” alla voce schizofrenia, elenca le seguenti posizioni:

Infine non si può non citare ciò che scrive Henri Gouchon nell’ultima edizione del suo famoso “Dictionaire Astrologique”.

Egli ci descrive per sommi capi le conclusioni di un lavoro presentato al Congresso di Parigi del 1937 dall’astrologo Counrand che raccolse i temi di nascita di 629 casi di schizofrenici di sesso maschile nati nell’intervallo di tempo tra il 1827 ed il 1924. Questi dati mancano delle posizioni relative a Urano, Nettuno e Plutone. Dai temi eretti per la quasi totalità a mezzogiorno è risultato quanto segue:

  1. Il Sole occupa di preferenza i segni venusiani.
  2. La Luna si trova sovente nel Capricorno e, cosa inattesa, raramente nello Scorpione.
  3. Mercurio è spesso in Vergine, Pesci o Sagittario. Al contrario Mercurio è raramente nel suo domicilio dei Gemelli. Esso è ugualmente più frequente nei segni mobili e di terra.
  4. Venere si trova in un segno mobile o nel Cancro, raramente nel Leone.
  5. Marte è in netta predominanza nel Toro o nello Scorpione, mentre il Sagittario accusa una delle frequenze più deboli. Marte si trova ancora di preferenza nei segni fissi allorché Venere e Mercurio sono di preferenza nei segni mobili.
  6. Giove è in eccesso nel Cancro, nel Leone, nella Vergine, nella Bilancia.
  7. Fra gli aspetti più frequenti si devono menzionare la Luna in opposizione o quadratura a Venere o congiunta a Saturno, o quadrata a Nettuno o Marte; Mercurio in quadratura a Giove, o Saturno, o Urano, o Nettuno; Venere congiunta a Marte, o quadrata a Saturno o Urano; Marte quadrato a Saturno.

Inoltre si nota un eccesso di 212 quadrature rispetto ai trigoni.

Gouchon commenta questi dati dicendo che a suo avviso non è possibile basarsi solamente sull’esame dell’oroscopo per diagnosticare questa malattia, ma occorre anche avere informazioni sull’ereditarietà patologica del soggetto. Egli pensa che non vi sia un solo elemento patologico, ma una pluralità di essi, che può permettere di diagnosticare turbe mentali. L’astrologo francese fa notare che quasi tutti i temi presentano segni di iperemotività e turbe affettive. Conclude elencando alcuni elementi da lui notati e cioè:

  1. Il Sole nel Toro
  2. La Luna nel Capricorno
  3. Mercurio nel Toro
  4. Marte nei Pesci
  5. Giove nel Leone
  6. Saturno in Scorpione
  7. Marte quadrato a Nettuno
  8. Venere quadrata a Giove
  9. Saturno congiunto a Urano
  10. Nettuno in VI opposto all’Ascendente

 

So che esistono altri autori che si sono interessati al problema ma ne ignoro i lavori.

Come avrete notato a giustificazione di questa malattia mentale sono state citate quasi tutte le combinazioni astrologiche e, in alcuni casi, sono evidenti forti contraddizioni. Vi ho citato, per esteso, questi lunghi elenchi di posizioni planetarie, proprio allo scopo di mettere in evidenza l’aspecificità degli elementi trovati dall’uno o dall’altro e che, lontani dal poter essere direttamente collegati alla schizofrenia, sortiscono invece l’effetto contrario di non indicare alcunché.

Mi permetto di contestare il sistema adottato da questi illustri astrologi perché penso che il metodo statistico non può essere applicato per la ricerca di una malattia così complessa quale la schizofrenia. E quando dico complessa non intendo riferirmi alle difficoltà diagnostiche bensì alla pluralità e diversità dei fattori che la determinano.

Come si può ridurre la schizofrenia a una semplice quadratura Marte-Saturno? O anche alla semplice somma di più quadrature e opposizioni?

Personalmente ritengo che il metodo statistico sia tanto più valido quanto più viene riferito a variabili di natura semplice. È possibile fare una statistica dei transiti planetari relativi a una martellata su un dito o alla foratura di un pneumatico, ma è ben altra cosa, invece, farla per casi di suicidio o di omicidio.

E questo perché agli ultimi due casi concorrono una molteplicità di fattori eterogenei il cui rapporto qualitativo e quantitativo può dare una risposta esauriente a tale problema solo se esaminato nel suo insieme.

Sono perfettamente d’accordo con André Barbault quando dice, nel suo libro Dalla Psicanalisi all’astrologia “... Per quanto riguarda la capacità investigativa della statistica, essa è così limitata nella sua efficacia da far pensare all’utilizzazione di un maglio per schiacciare una noce... Ricerche precedenti hanno messo in evidenza la frequenza di dissonanze marziane e saturniane nei gruppi di interesse patologico: malattie varie, pazzia, malformazione, incidenti...Ma queste stesse dissonanze sono comparse quasi indistintamente in un gruppo o nell’altro senza caratteri di specificità. Concludere perciò sulla frequenza dell’intervento dissonante di Marte e di Saturno in una determinata malattia è come dire che tale malattia è caratterizzata dalla febbre, dal malessere generale e dal dimagramento: sintomi così classici di quasi tutte le forme patologiche come la presenza di Marte e di Saturno nella maggior parte delle disgrazie umane”.

Personalmente, quindi, non ritengo valido l’uso del metodo statistico in casi come questo in quanto, essendo tale metodo basato sul principio di causa e di effetto, ha bisogno di trovare per ogni effetto la sua causa specifica e ciò non è possibile quando, per dirla in termini matematici, le variabili dell’equazione sono più di una.

Nel nostro caso specifico ho preferito partire da presupposti diversi. Ho creduto più opportuno cercare negli oroscopi di schizofrenia quei fattori che, secondo la psichiatria ufficiale, possono provocare la schizofrenia, anziché ricercare quello o quei fattori “astratti” significatori del male.

In poche parole mi sono servito dell’astrologia per trovare le cause che solitamente portano alla demenza precoce invece di puntare direttamente a essa.

I fattori considerati sono i seguenti:

1) - Rapporto frustrante con i genitori, i parenti prossimi e l’ambiente circostante, intesi anche come isolamento del soggetto rispetto al suo prossimo più ristretto.

2) - Valori psichici più indirizzati verso l’introversione.

3) - Forte inconscio rispetto all’io cosciente normale o inconscio normale e io cosciente debole.

4) - I valori di dissociazione da intendersi quali risultati di una personalità squilibrata o disarmonizzata dal punto di vista libidico.

5) - Prevalenza di aspetti astrologici negativi rispetto ai positivi e segni vari d’indebolimento di natura diversa.

 

Partendo da tali premesse mi sono posto le seguenti domande:

1) - È possibile con l’analisi astrologica di questi fattori diagnosticare la schizofrenia?

2) - È possibile differenziarla dalle altre malattie mentali?

E, soprattutto, è possibile distinguere tra il tema di nascita di uno schizofrenico e quello di un grosso nevrotico?

A queste domande risponderò nelle conclusioni. Adesso vorrei mostrare i grafici di alcuni casi da me esaminati. I dati del primo oroscopo si riferiscono a un soggetto maschile nato a Napoli il 22 Aprile 1935 alle ore 15,30 come risulta dall’estratto di nascita rilasciato dal Comune di origine. Questi dati, come tutti gli altri, mi sono stati forniti dall’Ospedale di Psichiatria “Frulloni” di Napoli.

I calcoli sono approssimati al grado intero non potendo contare su una precisione al minuto dell’ora di nascita dichiarata.

La prima cosa, di quest’oroscopo, che salta agli occhi è la moltitudine di aspetti negativi che esprimono subito il travaglio interiore di quest’uomo. Non è possibile classificarlo introverso ma nemmeno estroverso in quanto i valori che possono indicarcelo sono contrapposti e comunque non in prevalenza tale da facilitare un giudizio in merito.

Per il resto ci troviamo invece pienamente con i presupposti di partenza.

I luminari più volte lesi, la Luna dissonante nel 3° Campo, il dispositore dell’11° Campo leso in 8° , Marte dispositore del 3° in 1°, indicano chiaramente disadattamento e frustrazioni rispetto alla famiglia e all’ambiente circostante. I valori inconsci predominano su quelli consci, basti pensare che i due pianeti dominanti sono la Luna e Nettuno, entrambi significatori dell’inconscio, in quadratura tra loro.

La posizione di Nettuno è particolarmente negativa in quanto retrogrado, angolare (in XII Campo) e quadrato alla Luna. Già questo è fortemente sinonimo di gravi turbe mentali o stati d’angoscia, ossessione e confusione.

Inoltre esso è dispositore della Casa della salute, opposto a Saturno che è in essa e quadrato a Venere che governa il primo Campo. In altra occasione espressi il mio personale convincimento che Nettuno gioca un ruolo di primo piano nell’identificazione dei casi di malattie mentali e turbe nevrotiche in genere.

Esso governa i Pesci in contrapposizione a Mercurio che governa la Vergine, Mercurio è l’intelligenza, la precisione, ma anche la confusione, annebbiamento mentale; in alcuni casi lo si può definire come : “l’inconscio trasferito nel cervello”.

Anche la congiunzione del Sole con Urano e Mercurio, governatore dell’Ascendente in 8° Campo e lesa bilateralmente, rappresenta un aspetto molto pesante e chiarificatore di questo caso.

Vi è poi il discorso sulla libido che merita l’attenzione di questo caso. Intendo la libido nel senso junghiano e cioè come energia psichica indifferenziata: dobbiamo constatare com’è difficile dislocarla tra le funzioni psichiche dello schizofrenico in esame.

Infatti i massimi valori energetici del cielo in esame sono dislocati tra la Casa della morte, quella delle prove, quella delle malattie e quella dei rapporti con i più prossimi. Dunque la libido del soggetto non ha avuto modo di posarsi su qualcosa di vitale, di salutare, di terapeutico. Le prove, i dolori, la morte (come pensiero astratto o come casi realmente verificatisi nella sua esistenza), le malattie, i cattivi rapporti con gli altri, hanno rappresentato lo specchio reale ai valori psichici di quest’uomo. Quest’oroscopo, che può considerarsi come un grande disastro della natura, rappresenta egregiamente la sintesi della schizofrenia: tante forze eterogenee distruttrici; mancanza di punti di appoggio per un tentativo di reazione; valori inconsci forti in contrapposizione a un io razionale piuttosto debole; relazioni interpersonali scadenti, confusioni e turbe mentali.

Anche per il secondo caso che esamineremo fra poco, si ritrovano i valori negativi citati precedentemente. Come nel caso precedente, La Luna e Nettuno sono angolari e testimoniano un inconscio molto sviluppato. Di contro troviamo invece dei valori razionali assai deboli a giudicare dalla pessima situazione natale del Sole. Questo, infatti, è in esilio in Aquario, nel Campo delle malattie e dispositore della XII, congiunto perfettamente (allo stesso grado) al Nodo Lunare sud e quindi opposto esattamente a quello nord, in più opposto a Nettuno nella XII Casa e quadrato perfettamente a Saturno che governa la 6^ Casa e si trova nella 3^. Anche in questi oroscopi di schizofrenici ho notato il ripetersi frequente di aspetti negativi molto precisi, per lo più con orbita di 0 o 1 grado.

Nel nostro caso va osservato che il 14° grado dell’Aquario non gode di una buona fama e viene indicato dal l’Eclair quale significatore di un cambiamento definitivo e nefasto nel corso della vita.

La Luna lesa in X nei Gemelli testimonia l’esistenza di un complesso di madre non risolto: un tentativo fallito di emancipazione, di indipendenza, di crescita.

Saturno, leso in 3° Campo e Signore del 6° fa pensare a cattivi rapporti con l’ambiente ciorcostante e con i familiari più stretti.

Inoltre tutto il tema è tratteggiato da un notevole numero di aspetti fortemente negativi, che insieme ci danno un quadro abbastanza pesante della struttura psichica di quest’uomo.

Riassumendo abbiamo trovato:

  1. L’insieme dell’oroscopo è negativo: sono evidenti prove di ogni genere.
  2. La Luna ed il Sole sono fortemente lesi.
  3. Vi sono segni di un inconscio potente.
  4. Vi sono segni di un io razionale debole e confuso.
  5. Vi sono segni di mancanza di carattere.
  6. Vi sono segni di rapporti frustranti con i genitori.
  7. Vi sono segni di rapporti frustranti e d’isolamento con il prossimo.
  8. Vi sono segni d’incapacità a reagire.

Naturalmente non avendo potuto conoscere l’anamnesi del malato e non disponendo di un riassunto degli avvenimenti più importanti della sua vita, non mi è stato possibile, anche con l’aiuto dei transiti, tentare di stabilire qual è stata la molla che ha azionato il meccanismo della malattia.

La psichiatria ci insegna che la schizofrenia è la reazione a un grave stato di ansietà che si forma nell’infanzia e si ripresenta tumultuosamente in un periodo successivo della vita, allorquando si vengono a creare delle condizioni tali che, essendo in rapporto analogico alle condizioni che avevano provocato nell’ammalato i primi stati di tensione, lo riportano all’antica ansietà. È per questo che si parla di psicodinamica della schizofrenia.

Nel caso adesso esaminato, si ritrovano gli elementidi base che giustificano la potenzialità alla malattia, ma a questo punto, se non avessimo saputo che si trattava di uno schizofrenico conclamato, ci saremmo fermati al dubbio.

Ci occorreva cioè sapere se si era verificato quello o quegli avvenimenti che potevano scatenare tutta la sua ansia e costringerlo così a rifugiarsi nella malattia mentale.

A posteriori e senza conoscere la vera storia del malato possiamo arrischiare un’ipotesi suggeritaci da quest’oroscopo.

Il soggetto ha avuto un’infanzia molto disgraziata, in conseguenza dei cattivi rapporti con i genitori e l’ambiente esterno; ha sofferto della sua sensibilità emotiva e dell’incapacità di controbilanciarla razionalmente; ha tentato con scarsa fortuna di crearsi un guscio protettivo in una condizione di indipendenza rispetto alla famiglia.

Probabilmente per alcuni anni sarà riuscito a ottenere uno stato di pseudo-equilibrio, magari con l’aiuto di una nevrosi, fino a che si è verificato l’episodio che ha rotto questo equilibrio instabile precipitandolo nella psicosi. Questo episodio potrebbe essere stato una malattia organica che costringendolo in una condizione di dipendenza rispetto alla famiglia, gli ha fatto riprovare l’antica ansia d’insicurezza e di disadattamento, un’ansia così grande che egli ha preferito non provare e si è rifugiato nella schizofrenia.

In questa sede non mi è possibile dilungarmi troppo nell’esaminare altri casi di schizofrenia, ma prima di riferirvi a quali conclusioni sono giunto con questo mio studio introduttivo, vi mostrerò brevemente l’oroscopo di una donna affetta da grave nevrosi. Il soggetto, che ho conosciuto personalmente, è attualmente in cura psicanalitica. Credo che sia interessante raffrontare questo oroscopo agli altri visti precedentemente per avere qualche risposta al problema della relazione tra psicosi e nevrosi.

Silvano Arieti, nel testo che ho precedentemente citato, afferma, in sintesi, che molti schizofrenici potenziali riescono a salvarsi dalla psicosi rifugiandosi in uno stato nevrotico. In poche parole canalizzano la loro ansietà in una nevrosi che fa da sbocco o da valvola di sicurezza allo stato psicotico in evoluzione.

Nel nostro caso vediamo come pur esistendo i segni di uno stato nevrotico mancano però i presupposti essenziali a una diagnosi di schizofrenia.

Si riscontrano problemi di identità di ruolo tra i valori maschili e femminili del soggetto. In particolare la congiunzione nettissima  di Venere con Marte nello stesso grado dei Gemelli, isolata dal contesto del tema di nascita, esprime una crisi di identità nella contrapposizione dei valori maschili e femminili che, nel caso della persona esaminata, ha fatto da sfondo a uno stato nevrotico con conseguenti problemi sessuali. L’oroscopo evidenzia anche una serie di difficoltà nell’ambito familiare collegate a quanto già detto e tutto l’insieme rappresenta il nucleo psico-patologico di questa donna che però non corre il pericolo di diventare una schizofrenica in quanto è sorretta anche da valori positivi. Inoltre la nevrosi va considerata quale espressione di una reazione da parte del malato che così dimostra di avere la forza di opporsi al male.

Da questo studio ho tratto le seguenti personali conclusioni:

1°) Ritengo che sia possibile diagnosticare astrologicamente la schizofrenia o perlomeno indicarne la potenzialità in un soggetto a patto che si prescinda dal cercarla direttamente in un oroscopo in quanto essa ha un carattere di aspecificità nei confronti della simbolica zodiacale come nei confronti di qualsiasi disciplina scientifica che voglia ridurla alla monoliticità di una formula. Penso invece che si possa cercarla estrapolando dal contesto del tema quei valori, se vi sono, che vengono indicati dalla moderna psichiatria quali fattori determinanti, con la loro presenza parziale o totale, l’insorgere della malattia schizofrenica.

2°) È possibile con l’esame astrologico poter differenziare la demenza precoce da altri tipi di malattia mentale e soprattutto dalle nevrosi in quanto la prima è la risultante di vari fattori concomitanti di natura differente a quelli che determinano gli altri tipi di psicosi e di nevrosi.

È ovvio che tali affermazioni che possono sembrare troppo ottimistiche sono invece valide solo nella misura in cui l’astrologo, con le sue capacità, riesce a trovare e a leggere le informazioni specifiche che l’oroscopo contiene. Ritengo che in un oroscopo esistano, in potenza, quasi tutte le informazioni di cui l’uomo ha bisogno in genere, ma esse sono espresse simbolicamente e sta allo studioso di saperle leggere e capire. È evidente con ciò che la diagnosi è tanto più qualificata quanto più chi la fa è erudito in materia, per cui l’optimum si potrebbe raggiungere se a fare una diagnosi di schizofrenia fosse un buon psichiatra con una sufficiente conoscenza di astrologia.

Sono pienamente d’accordo con Gouchon quando afferma che per diagnosticare questa malattia è necessario esaminare anche gli oroscopi dei familiari dell’ ammalato e vorrei aggiungere che è altrettanto importante seguire questi oroscopi nella loro evoluzione longitudinale nel tempo perché se è vero, come ha detto Jung, che esistono dei fattori di “nascita” tipici della demenza precoce, è anche vero, come hanno sottolineato Sullivan e altri, che per tale malattia psichica gioca un ruolo di primo piano la dinamica dei rapporti interpersonali nelle sue diverse fasi evolutive.

Come ho già chiarito prima è importantissimo poter seguire negli anni le vicende di un soggetto il cui oroscopo ha indicato una potenzialità alla schizofrenia perché questi evolverà la sua psichicità in un senso o nell’altro a seconda se con gli anni lo spingeranno verso una sempre maggiore tranquillità o viceversa gli provocheranno delle ricadute abbastanza gravi da compromettergli la salvezza.

Non credo che questi elementi negativi si possano pronosticare dall’oroscopo in quanto la simbologia zodiacale ci impedisce di precisare a priori la specifica qualità e quantità di un avvenimento e se anche ciò fosse possibile non potremmo mai dire che riscontro avrebbe questo avvenimento nel malato. Ritengo che l’astrologia possa dare un contributo notevolissimo alla lotta del male in oggetto e possa farlo nel senso preventivo nella misura in cui può, fin dalla nascita, riconoscere i soggetti che hanno una notevole potenzialità a divenirne vittime, offrendo così, a chi di competenza, la possibilità d’intervenire in tempo a stroncare l’insorgere di ogni sintomo.

Quanto ho esposto finora è il frutto di un lavoro di circa un anno su un numero limitato di casi e non ha minimamente la pretesa di essere considerato esauriente, ma si pone quale studio sperimentale introduttivo sull’argomento, nell’attesa di un confronto con studi che spero seguiranno da parte di autorevoli astrologi particolarmente sensibili ai rapporti tra Astrologia e Psicologia.

 

Napoli, 1975 (Presentata al I° Congresso Internazionale di Astrologia, Milano, Museo della Scienza e della Tecnica, e poi pubblicata più volte tra cui una in Francia, su l'astrologue, rivista diretta da André Barbault).

 

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Soggetto n°3