Napoleone Bonaparte
di Ciro Discepolo
Pur essendo di estrazione junghiana sono dell'idea che fondamentalmente tre sono stati i grandi principali pensatori della psicologia che hanno dato un contributo assolutamente unico e originale a questa disciplina che gli scientisti si rifiutano di chiamare scienza al pari dell'astrologia. Essi sono Sigmund Freud, Carl Gustav Jung e Alfred Adler. Non mi capita spesso di consigliare alle persone che mi consultano di fare l'analisi del profondo, per diverse ragioni: innanzitutto perché ritengo che non tutti ne abbiano bisogno, poi perché penso che occorra una particolare sensibilità e anche cultura per sottoporsi a un trattamento psicoanalitico e infine perché ritengo vada valutata a fondo la scelta del tipo di indirizzo da dare all'analisi stessa.
In altre parole, pur essendo junghiano, non mi sognerei mai di consigliare un'analisi del profondo così indirizzata a chi, per esempio, avesse forti valori Toro-Scorpione o seconda-ottava Casa. In questo caso non avrei dubbi nel consigliare una terapia psicoanalitica a indirizzo freudiano.
Nel caso, invece, trovassi, nel tema natale che sto esaminando, forti valori Capricorno, opterei per un'analisi adleriana perché ritengo che nessuno abbia messo meglio a fuoco le problematiche capricorniane, con i forti sensi dell'inferiorità a esse legate, di Alfred Adler che nel suo Temperamento nervoso ci ha parlato delle fantasie di potenza e degli atteggiamenti fortemente ambiziosi e megalomenici che ne derivano.
Spesso tutto ciò è legato a una statura alquanto bassa, e ciò contribuisce ad accrescere i sensi di inferiorità già descritti. È il caso di molti che hanno nel proprio oroscopo la Luna in Capricorno, come Napoleone Bonaparte, e c'è chi addirittura ha teorizzato, e non è un qualsiasi sprovveduto, la superiorità dei brevilinei rispetto ai longilinei.
Indubbiamente l'aspetto fisico può giocare un ruolo determinante nel destino di un uomo che per esempio, come nel caso del grande imperatore corso, subì per tutta l'infanzia le umiliazioni della sua statura mediocre e delle sue origini isolane. Sono queste molle, talvolta, che unite ad altri elementi di destino, producono risultati eccezionali nell'affermazione di un uomo che dirige tutte le sue energie alla conquista di un potere materiale che consacri la sua superiorità in modo indiscutibile.
Naturalmente, non è sufficiente essere brevilinei per assicurarsi una carriera da leader a vita come nel caso di Amintore Fanfani, ma sono determinanti altri fattori essenziali rilevabili nel tema natale e nelle condizioni storiche, politiche, geografiche ed economiche dell'anno e del luogo in cui si nasce.
Nel caso di Napoleone Bonaparte abbiamo una struttura Leone/ Ascendente Scorpione che è tutto un programma. Napoleone aveva le stimmate del comandante, del dittatore, del fanatico (la congiunzione Marte-Nettuno, non ci stancheremo mai di ripeterlo, porta a visioni di tipo fanatiche, che pilotano l'lo verso esagerazioni e ipertrofie che, nelle condizioni ambientali adatte, producono i risultati desiderati).
Nel caso dell'imperatore dei francesi abbiamo che egli si trovò a comandare dei battaglioni di artiglieria in momenti di rivolta e lì poté esprimere tutta la carica aggressiva e dominatrice di cui disponeva.
C'è poi l'elemento fortuna. Nessuno può aspirare a posizioni elevate di comando o di notorietà senza il viatico generoso di un Giove o anche di una dominante solare. È molto tempo, a questo proposito, che osservo la posizione di Giove al confine tra la prima e la seconda Casa di nascita e noto che la stessa corrisponde, in moltissimi casi, a posizioni di fortuna che non sono del tutto chiarissime, giacché vedremmo assai più potente l'astro all'angolo superiore della levata, tra la dodicesima e la prima Casa. Ma tant'è. Fateci caso, osservate molti temi di "fortunati" e notate come è forte questa posizione. D'altra parte chi ritiene di avere scoperto tutto in astrologia è solo presuntuoso e farebbe bene a studiare molte più ore al giorno l'arte di Urania.
Sulla dominante del tema di Napoleone, invece, mi sembra non ci possano essere dubbi di alcun genere (Mercurio). Egli espresse, certamente, a fianco alle valenze di grandezza e di grande stratega, anche quelle di "Pierino" che in più di un'occasione si servì dell'inganno, della bugia e del raggiro, per superare gli ostacoli che gli si ponevano davanti.
Spesso, infatti, non eseguì ordini che gli venivano dalla Francia e, in più occasioni, soprattutto durante la felice campagna d'Italia, disobbedì al potere centrale per comportarsi da piccolo dittatore e agire nella massima libertà.
Qualche considerazione a parte merita la posizione di Saturno in nona Casa. Questa valenza astrologica, ne sono certo, verrebbe indicata dalla stragrande maggioranza degli astrologi, se si chiedesse loro dove vorrebbero piazzare il proprio Saturno di nascita. In altre parole io credo che se si domandasse a mille astrologi dove poter mettere il loro Saturno radix, almeno 999 risponderebbero in nona Casa. Lì, infatti, a mio avviso, è dove può produrre meno danni, a patto che si stia a casa propria e non si vada in giro per il mondo.
Io credo al discorso dell'esorcizzazione dei simboli, o se si vuole a quello della ritualizzazione dei simboli. Saturno in nona Casa è un simbolo e come tale va letto, ma, come ci hanno insegnato grandi pensatori come Carl Gustav Jung, i simboli non sono delle figure astratte, ma rappresentano anche delle realtà viventi della nostra esistenza.
Allora l'ideale sarebbe, per esempio, avere Saturno in nona Casa, sognare tutta la vita di trasferirsi a vivere all'estero e non andarci mai. In questo modo si "scaricherebbe" il gran malefico della tradizione e si riceverebbe il minor danno possibile. In caso contrario i danni possono essere alquanto grossi e nel caso di Bonaparte leggiamo, a bilancio ultimo della sua vita, una disastrosa campagna di Russia, l'isola d'Elba, Waterloo e Sant'Elena.
Nella vita di tutti i giorni, per la gente comune, per i vari Rossi o Esposito, questo non succede, ma nel loro piccolo leggiamo ugualmente delle piccole Waterloo che possono essere evitate se si leggono e si interpretano nel modo giusto i simboli.
Chi è impegnato a darci sempre lezioni di saggezza ci dirà che la stessa posizione può significare anche dell'altro e non necessariamente in negativo: a costoro rispondiamo che ognuno è padrone di scegliersi la vita che vuole e se desidera sperimentare fino a che punto può essere lesivo o positivo Saturno in nona Casa, non ha che da andare a scegliersi le combinazioni che tale astro suggerisce quando si trova nella zona del cielo che segue le due ore della culminazione.
A questo discorso si potrebbe obiettare che l'estero, per Napoleone, non fu solamente rovina e distruzione, ma anche splendori e vittorie. È vero, ma alla fine quale delle due contarono, quali furono determinanti per il suo destino?
Urano in settima Casa, anche se mi si accusa di essere molto determinista e di essere stato alquanto drastico in questa descrizione nella mia Guida all'Astrologia, non si smentisce neanche qui e raramente ho avuto occasione di dover interpretare questa posizione in altro modo.
Come si sa, Napoleone Bonaparte divorziò nel 1810 da Giuseppina Beauharnais, che precedentemente gli aveva fatto ottenere il comando dell'esercito per la campagna d'Italia, e sposò l'arciduchessa d'Austria Maria Luisa, dalla quale - l'anno successivo - ebbe il figlio Napoleone II.
Anche qui ritroviamo un significato classico dell'astrologia tradizionale, che è quello di un amore importante (uno almeno) straniero, o comunque legato al lontano (Venere in nona Casa). Ma sappiamo che il dittatore francese espresse molte volte la sua libido, anche di natura erotico-sessuale, in molti amori che accompagnarono le brevi notti in cui si concedeva pochissimi svaghi. Lavorava ininterrottamente notte e giorno e si preoccupava di essere presente anche alla stesura dei codici civili e militari e di entrare nel merito dei più piccoli particolari.
Sostituiva spesso i suoi ufficiali preferendo i giovani, dai quali pretendeva obbedienza assoluta, ai vecchi compagni d'armi che erano più propensi a prendersi delle libertà con lui.
L'eccezionalità di studiare una biografia consiste, innanzitutto, nell'andare a osservare i transiti che fecero da eco ai momenti magici e a quelli disastrosi della vita di un personaggio. C'è ancora chi, tra gli astrologi, ritiene i transiti planetari quali semplici simboli del divenire del nostro vissuto endopsichico, ma se andiamo a osservare i fatti, cioè le cose concrete della nostra vita (matrimoni, promozioni, successi, lutti, disgrazie, catastrofi) troviamo proprio i transiti che fanno da eco a queste situazioni e volerli negare corrisponde a poter affermare qualunque cosa.
Vediamone alcuni per il nostro: il 18 maggio 1804 fu proclamato imperatore dei francesi e per quella data troviamo due passaggi che ci sembrano alquanto emblematici della situazione: Giove congiunto all'Ascendente, a soli due gradi, e Saturno trigono alla Luna, con la stessa orbita.
Per l'anno dopo, il 26 maggio 1805, il soggetto venne proclamato, nel Duomo di Milano, re d'Italia e anche qui troviamo alcuni transiti "da manuale": Giove trigono con Medio Cielo, Nettuno trigono con Saturno, con orbita zero gradi, e Plutone sestile perfettamente a sé stesso.
Per i due anni appena visti troviamo le tre direzioni primarie Sole 60° Saturno (30/4/1804), Ascendente-120° Saturno (10/9/1804) e Medio Cielo 120° Plutone (8-9-1805).
Poi ci sono quelle dissonanti, come la tragica Waterloo, il 18 giugno 1815: con Saturno opposto al Medio Cielo e Urano perfettamente quadrato al Medio Cielo.
Ma dove vorremmo fissare la nostra attenzione è la Rivoluzione solare del 1812, quella relativa alla grande disfatta della campagna di Russia.
Proviamo a tracciarne due: una per Ajaccio, luogo di nascita, e l'altra per Mosca, luogo dove si trovava realmente Napoleone al momento di quel fatidico return. Come si può facilmente constatare, la seconda è decisamente più tragica della prima e richiama forti valori di ottava Casa che spiegano le centinaia di migliaia di morti che quella guerra provocò e gl'ingentissimi danni economici che pure ne derivarono.
Approfitto dell'occasione per chiarire come la penso in merito al luogo per il quale occorre domificare la Rivoluzione solare al momento del compleanno. Ultimamente questa scelta che appartiene all'astrologia tradizionale, e che è stata sottolineata da Volguine negli ultimi trent'anni, e modestamente da me in questi ultimi anni, con l'uscita del mio testo Guida ai transiti e alle Rivoluzioni solari è stata contestata da alcuni autori.
Ebbene a costoro rispondo che l'astrologia teorizza che la Rivoluzione solare è la fotografia del Cielo al momento del compleanno e non si vede, allora, perché si dovrebbe domificare per Abbiategrasso solamente per il fatto che Tizio è nato lì quarant'anni prima, anche se in quel momento si trova a Shanghai. Il secondo luogo, Volguine e Barbault, che si occuparono per primi di questo argomento (almeno in questo secolo) hanno detto chiaramente che bisogna domificare per il luogo dove ci si trova il giorno del compleanno.
In ultimo, ma non per importanza, occorre considerare l'esperienza: non mi risulta che i colleghi che mi hanno contestato questo indirizzo abbiano esperienza in materia. Personalmente, in molti anni di studio, oltre ad avere studiato molte migliaia di Rivoluzioni solari, ne ho studiate centinaia "mirate", cioè di persone che sono andate in un luogo preciso della Terra, su mio consiglio, e dopo un anno hanno discusso con me i risultati di questa esperienza. In ogni caso ciascuno è padrone delle proprie idee ma dovrebbe almeno giustificarle e non limitarsi a dire che la pensa in quel modo senza un motivo preciso.
Ciro Discepolo
Tratto dal libro Da Costanzo a Nilde Jotti, edizioni Ricerca '90, 1992